Ancora non si placano le polemiche relative alla nuova legge elettorale, il Rosatellum bis, approvata la scorsa settimana alla Camera, fra gli opposti schieramenti politici. Entro domani dovrebbero aver inizio le operazioni di voto per la fiducia da ottenere al Senato. La fiducia posta dalla Camera sul disegno di legge, giovedì scorso, ha provocato, come già sottolineato, un botta e risposta tra Renzi ed il Movimento a 5 Stelle i quali, nelle stesse ore che ponevano la fiducia alla legge, si erano organizzati in manifestazioni e cortei davanti a Montecitorio.
Manifestazione abbandonata, inspiegabilmente, da Beppe Grillo che non ha proferito parola e con il solo Di Maio, insieme a Di Battista, ad esternare tutto il suo disappunto per un progetto di legge ritenuto palesemente incostituzionale. Chi difende il Rosatellum, a parte il padre putativo, è appunto Renzi. L'ex-sindaco di Firenze sostiene che la nuova modalità di voto garantirebbe la scelta, da parte dei cittadini, dei candidati e mettendo in risalto i collegi uninominali, rispetto agli altri disegni di legge fino adesso discussi.
Tra chi ha votato la legge c'è anche Silvio Berlusconi il quale, intervistato sull'argomento ha affermato, forse anche con poca convinzione, di poter chiedere ed allo stesso tempo di ottenere, da parte degli italiani, il 50% più uno dei voti.
Difatti ciò che lascia perplessa la coalizione di destra è la spartizione dei collegi, che non soddisferebbe in toto il possibile partito vincente. Nonostante ciò, sempre per Silvio Berlusconi, la nuova legge elettorale porterebbe, ugualmente, un unico partito di essere vittorioso.
Anche la Lega ha votato a favore subendo, come conseguenza, gli attacchi del Movimento a 5 Stelle.
Di Maio, d'altronde, proprio nella giornata di ieri ha rincarato la dose sostenendo che questa legge premierebbe, solo ed esclusivamente coloro che fino adesso hanno rubato e portato l'Italia alla rovina. Sempre ieri, durante il comizio degli Ms5, è riapparso Grillo che con il suo solito fare da showman ha arringato la folla con frasi del tipo: "ci troviamo di fronte ad un avversario dopato e in tutti modi, comunque, riusciremo a vincere".
Movimento a cinque stelle che, a sua volta, non è stato escluso da critiche. Lo stesso ex - premier, Matteo Renzi, ha risposto ai commenti sarcastici di Di Maio con un: è facile criticare gli altri quando prima si dovrebbe vedere meglio l'organizzazione delle primarie interne. Da domani, come già ricordato, la legge contestata approderà nell'aula del Senato per la fiducia. Si ipotizza che le operazioni di voto dovrebbero concludersi nel giro di due settimane.