Più si avvicinano le elezioni politiche e più si alza terribilmente il tenore dello scontro frontale tra i leader dei partiti in campo. L’ultimo in ordine di tempo a conquistare il centro del ring è Pier Luigi Bersani, ex segretario del Partito Democratico e co fondatore di Mdp Articolo1. Ospite nel salotto di La7 a Di Martedì, Bersani ha replicato per le rime a Matteo Renzi che negli ultimi giorni aveva paragonato il salvataggio di Banca Etruria a quello di Monte dei Paschi (Antonveneta e Banca 121 ndr) operato dalla cosiddetta ditta. “Se Renzi ha qualcosa da dire lo dica chiaramente e lasciamo stare i messaggi mafiosi” ha affermato Bersani, provocando l’inevitabile reazione scomposta in quel del Nazareno.

Parole inaccettabili e brutta caduta di stile sono stati i commenti più utilizzati dai comunicatori PD sia ai microfoni che sulla rete. Di sicuro in piena tempesta Commissione Banche l’uscita a sorpresa di Bersani è servita a fornire un assist ulteriore a coloro che pure sono impegnati nel ruolo dell’accusa di Renzi e la Boschi. In particolare è il ruolo del famigerato Giglio Magico a finire nel mirino di Bersani: “C’è una rete di tipo familistico, amicale, paesano, che viene portata a Roma nel cuore del sistema. Questo non è reato ma non è buono”.