Su La Stampa di oggi Ilario Lombardo riporta alcuni scenari che sarebbero stati analizzati in queste ultime ore dallo staff di Luigi Di Maio nel caso in cui gli attuali sondaggi fotografassero realmente il voto del prossimo 4 marzo.

I sondaggi non stanno prevedendo vincitori

Cinquestelle sarebbe il primo partito, ma non avrebbe la maggioranza nelle due camere. Fino ad oggi l'unica lista che si è "auto proposta" ad appoggiare un ipotetico "Governo Di Maio" è quella capeggiata dall'attuale Presidente del Senato Piero Grasso che è accreditata di un misero 6%, insufficiente per garantire il 50% più uno necessari per governare.

L'ipotesi di un appoggio della Lega

Secondo La Stampa lo staff pentastellato avrebbe, come scelta alternativa - e in questo caso con i numeri sufficienti a garantire una maggioranza - una seconda opzione: la Lega di Matteo Salvini. La coalizione di centrodestra è data sopra al 35% ma è improbabile che possa arrivare al 40% e quindi a governare grazie al premio di maggioranza previsto dalla nuova legge elettorale.

Tra le altre cose i sondaggi registrano una netta spaccatura tra nord e sud Italia, con il primo a trazione leghista con i 5 stelle in affanno, ed il secondo, viceversa, con percentuali elevatissime per Di maio, soprattutto in Sardegna e Sicilia mentre Salvini non riuscirebbe a sfondare.

A suffragio di questa ipotesi, che dovrebbe comunque vedere Di Maio quale Presidente del Consiglio, il notista de La Stampa vede una conferma nella maniera con la quale è stato redatto il programma ufficiale dei pentastellati. Alcuni punti, secondo il quotidiano torinese, sarebbero stati confezionati per poter dialogare un domani con il carroccio.

Le convergenze programmatiche

Analizzando i venti punti del programma grillino sarebbero molti i passaggi che potrebbero garantire una netta convergenza con la Lega. Anzi, sempre secondo La Stampa, nell'ambito economico sarebbero molte le convergenze possibili. Escludendo il reddito di cittadinanza, la riduzione delle aliquote Irpef dei 5 stelle si avvicina alla "flat tax" Salviniana, così come l'aumento dell'organico delle forze dell'ordine, l'aumento della sicurezza, il blocco dell'immigrazione incontrollata e la cancellazione della Fornero.

Il giudizio della base 5 Stelle

Punti che hanno molto in comune e che potrebbero anche essere "digeriti" dagli elettori di entrambi gli schieramenti. I cinquestelle hanno avuto fino ad ora una base a maggioranza di sinistra, ma sono anche molti, tra i loro elettori, i delusi del centrodestra. Lega Nord inclusa. Non è quindi detto che possa essere uno scenario così improbabile.