In questo periodo esistono forti dubbi in merito al trasferimento dell’Ema, ovvero l’Agenzia Europea del Farmaco, presso la futura sede di amsterdam. Infatti, quest’ultima non è affatto pronta e secondo varie indiscrezioni il trasferimento di personale e strutture da Londra potrebbe subire pesanti ritardi e altri inconvenienti. L’allarme è stato appena lanciato dal suo direttore, ovvero Guido Rasi, e tutto ciò ha recentemente rilanciato la candidatura della città di Milano.
Di conseguenza, il governo italiano si sta pienamente impegnando a conseguire questo obiettivo, grazie al ricorso presentato da Laura Boldrini, Roberto Maroni, Beatrice Lorenzin e infine Beppe Sala.
Infatti, le attuali fonti molto vicine a Palazzo Chigi lasciano presagire che lo Stato Italiano giocherà qualunque carta affinché questa istituzione possa essere trasferita all’interno del territorio milanese.
Le dichiarazioni del Direttore Generale Guido Rasi
L’attuale direttore dell’Ema Guido Rasi ha chiaramente sottolineato che il palazzo di Amsterdam non è affatto pronto ed è molto complesso adottare soluzioni alternative a causa di evidenti problemi di natura logistica. L’incertezza principale deriva dal fatto che la nuova sede presenta al suo interno degli spazi decisamente più ridotti rispetto a quella precedente di Londra. Inoltre, egli ha anche sottolineato che i lavori non saranno neanche ultimati in concomitanza con la data iniziale della Brexit, ovvero il 30 marzo 2019.
Egli ha ufficialmente dichiarato che bisognerà trasferirsi in primo luogo in alcuni edifici temporanei e successivamente nella sede definitiva, dando vita ad ulteriori ritardi e complicazioni. Infatti tutto ciò si traduce in una maggiore perdita di tempo, prima di poter finalmente ottenere un’operatività completa.
Complessi problemi logistici legati al trasferimento
In questo periodo l’Ema sta anche vagliando con grande fatica la possibilità di poter adottare degli edifici temporanei. Purtroppo, questo processo si sta dimostrando molto più complesso del previsto e probabilmente è destinato a creare ulteriori problematiche dal punto di vista organizzativo.
Nonostante ciò, il direttore generale ha ammesso che la decisione di trasferire l’Ema da Londra ad Amsterdam è stata accolta positivamente dalla maggioranza del suo personale. Infatti, secondo una recente indagine oltre l’80% dei dipendenti è pienamente favorevole a un trasferimento sul territorio olandese e considera un fattore positivo questa scelta. Egli ha aggiunto che il trasferimento dell'Ema da una nazione all'altra corrisponde alla sfida più complessa da parte di questa popolare e famosa istituzione internazionale. Il problema principale è ovviamente derivato dalla necessità di dover rispettare una tempistica piuttosto gerarchica e stringente. Infatti, entro l’1 gennaio 2019 emergerà la necessità di avere a disposizione un palazzo completamente operativo per avviare lo spostamento dello staff dalla sede londinese.
Successivamente, questa fase di transizione dovrà essere ultimata entro il 30 marzo 2019. Contemporaneamente, il presidente della Lombardia Roberto Maroni è rimasto stupito da queste difficoltà logistiche ed ha addirittura proposto il Pirellone come possibile nuova sede.