Mentre la campagna elettorale per le Elezioni politiche del 4 marzo è già nel vivo, si avvicinano le prime scadenze burocratiche per le varie liste che vogliono presentarsi al voto.

Ecco le scadenze per la presentazione delle liste alle elezioni politiche

In particolare i simboli vanno depositati al Viminale tra il 44esimo e il 42esimo giorno prima del voto (dunque tra questo venerdì 19 gennaio e domenica 21 gennaio alle ore 16). La presentazione dei simboli è indispensabile per poi poter depositare ufficialmente le vere e proprie liste di candidati, esse essere presentate tra il 35esimo e il 34esimo giorno prima del voto (dunque tra il 29 e il 31 gennaio).

Anche quest'anno, come a ogni tornata elettorale, verranno depositati decine e decine di simboli (chissà di non superare quota 100), anche da parte di soggetti che poi materialmente non intendono davvero presentarsi alle elezioni. In molti casi ciò viene fatto per continuare a mantenere una sorte di "diritto di prelazione" sull'uso futuro di un certo simbolo di cui si è in possesso o a volte anche solo per "goliardia", non sono pochi i partiti che infatti continuano a depositare i simboli anche diversi anni dopo il loro scioglimento sul piano sostanziale. Così come è prassi per tutte le formazioni che si presentano in coalizione di continuare a presentare al Ministero degli Interni il proprio contrassegno.

Tralasciando questi casi limite passiamo alla cronaca politica e proviamo a elencare invece le liste che effettivamente intendono essere presenti sulle schede elettorali il 4 marzo. Anche in questo caso occorre comunque distinguere fra i soggetti che, avendo una rappresentanza parlamentare, sono esonerati dalla raccolta delle firme e quindi sono già certi di partecipare e quelli che invece avranno tempo (appunto fino al 31 gennaio) per depositare le liste corredate dalle sottoscrizioni dei cittadini, come previsto dalla legge elettorale, pena l'esclusione dalla tenzone elettorale.

Elezioni politiche, ecco le 25 liste che potrebbero partecipare

Iniziamo la nostra carrellata partendo dalle liste che si presenteranno nella coalizione di centrosinistra: il Partito Democratico, "Insieme" (Verdi-PSI ed ex prodiani), "Civica Popolare" della Lorenzin e + Europa di Emma Bonino.

Nella coalizione di centrodestra correranno Forza Italia, la Lega di Salvini, Fratelli d'Italia e la lista Noi con Italia-UDC, che saranno le "quattro gambe" principali, ma con ogni probabilità ci saranno anche "Energie per l'Italia" di Stefano Parisi, il Movimento Animalista di Michela Vittoria Brambilla e la lista "Rinascimento-MIR" di Vittorio Sgarbi e Gianpiero Samorì.

Potrebbe presentarsi inoltre in alcuni collegi del Mezzogiorno anche il redivivo Udeur di Clemente Mastella.

Correrà ovviamente da solo il Movimento 5 Stelle, così come gareggeranno in solitaria le varie liste di sinistra: Liberi e Uguali (di Pietro Grasso che riunisce MDP, Sinistra Italiana e Possibile), Potere al Popolo (che riunisce Rifondazione, PCI, Sinistra Anticapitalista e diversi centri sociali), Per una Sinistra Rivoluzionaria (che riunisce PCL e SCR) e il Partito Comunista di Marco Rizzo. Dalla parte opposta della barricata corrono invece, anch'esse separate, Casapound e la lista "Italia agli Italiani" (che unisce Forza Nuova alla Fiamma Tricolore).

Ma non finisce qui l'elenco delle formazioni che potremmo trovare sulle schede il 4 marzo: a partire dalla Lista del Popolo di Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa, per passare al Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi.

Proveranno a raccogliere le firme anche "10 Volte Meglio", formazione lanciata da diversi giovani manager e imprenditori, così come la probabile lista unica che dovrebbe emergere dall'unione fra "Riscossa Italia" e "SiAmo", che si battono contro l'obbligo dei vaccini e per la sovranità monetaria. Inoltre potrebbe presentarsi anche una lista formata dall'unione del Partito Repubblicano con ALA (la formazione di Denis Verdini, il quale però non si ricandida), così come il "Blocco nazionale per le Libertà" che dovrebbe riunire la Democrazia Cristiana di Denis Martucci e i monarchici di Italia Reale.

Chissà di non dimenticarci qualcuno, che magari a sorpresa negli ultimi giorni può raccogliere le firme necessarie, ma fino a questo momento abbiamo elencato almeno 25 fra liste e movimenti, che se per caso riuscissero davvero a presentarsi tutte quante alle elezioni trasformerebbe le schede elettorali in dei veri e propri lenzuoli. Quel che è certo è che per i cittadini non vi sarà che l'imbarazzo della scelta su chi affidare il futuro del Paese per i prossimi 5 anni...