La sera del 7 febbraio il tour in camper di Alessandro Di Battista del M5S ha fatto tappa ad Aosta, nell'ambito dell'iniziativa nazionale #FuturoInProgramma. Nel corso della serata sono stati presentati inoltre i candidati alla Camera ed al Senato, rispettivamente Elisa Tripodi e Luciano Mossa.

Di Battista, niente candidatura ma ci mette la faccia

Nel freddo della serata aostana del 7 febbraio, ciò che ha colpito molti dei presenti in Piazza Chanoux è stato l'essere consapevoli di ascoltare un politico che, nonostante abbia deciso di non ricandidarsi, ci mette ugualmente la faccia, girando tutto il paese per dar supporto ad un'idea che lui stesso ha contribuito a creare, ma dalla quale non trarrà più un compenso da deputato.

Di per sé non dovrebbe risultare particolarmente bizzarra come scelta, ma in un Paese come l'Italia in cui l'astensionismo e la delusione nei confronti delle istituzioni statali toccano oggi livelli record dal dopoguerra, l'intenzione di Di Battista di aiutare il Movimento, indipendentemente dal personale schieramento politico di ognuno di noi, si può considerare ammirevole. A pochi giorni dall'iscrizione nel registro degli indagati, da parte della procura di Aosta, dell'ex presidente Augusto Rollandin e dell'ex assessore Mauro Baccega, la campagna elettorale valdostana non sembra aver subito alcuno shock.

Durante l'ora e mezzo di comizio, Alessandro Di Battista è ritornato più volte sui punti cardine del Movimento: reddito di cittadinanza, lotta agli sprechi, il conflitto d'interesse tra politica e sanità, piuttosto che tra politica e sistema bancario.

Sulla questione del reddito di cittadinanza, Di Battista spiega che, con il sistema che abbiamo nella nostra società, il non possedere un reddito ti mette ai margini della vita sociale. Parole come queste colpiscono nel segno, in una Regione che conta un indice di povertà preoccupante, contate le modeste dimensioni del territorio.

'Coloro che si astengono sono i migliori amici dei partiti politici'

'Gli astensionisti sono i migliori amici dei partiti politici', una delle frasi ad effetto utilizzata nel corso dell'incontro con gli aostani da parte dell'esponente grillino. Di Battista sostiene che il fenomeno dell'astensionismo collima con il voto di scambio.

Afferma inoltre che i partiti storici e radicati sul territorio abbiano negli anni "offerto o promesso qualcosa agli elettori in cambio del voto, altrimenti una così forte reiterazione negli stessi voti non si spiega. Alzi la mano - ha sottolineato - chi non ha mai sentito in Italia un amico o parente affermare di aver ricevuto una tale proposta?". Certo lo si potrebbe considerare quasi come un modo d'essere italiani, ma Di Battista propone il Movimento, non sé stesso, proprio per scacciare le cattive abitudini della vecchia politica.