10 Volte Meglio è stata una delle new entry nella scorsa tornata elettorale. L’idea del partito era quella di raccogliere l’insoddisfazione e la voglia di riscatto dei cosiddetti millennials, ossia gli under 35, tramite una formazione che puntasse sui giovani, possibilmente affermati e di successo.

A trainare il gruppo proprio un giovane di successo, Andrea Dusi, imprenditore quarantenne ideatore dei cofanetti Emozioni3, rivenduti per una fortuna a smartbox poco tempo fa.

Cosa ha proposto 10 volte meglio?

13 i punti fondamentali del gruppo politico (come amano definirsi).

In alcuni casi, punti abbastanza comuni nei programmi dei vari partiti politici: innovazione, occupazione, merito, educazione, turismo, ambiente, Europa, tecnologia, impresa e ricerca della felicità. Una felicità che il gruppo vede come linea guida dello Stato da loro idealizzato, e che ognuno possa raggiungere attraverso l’autorealizzazione.

Il metodo che hanno scelto per farsi conoscere, è quello della rete e del passaparola. Non una novità, ma di certo un metodo che in altri casi (vedi movimento 5 stelle), a lungo andare, ha prodotto dei risultati notevoli. 10 volte meglio, tra l’altro, si avvale di numerosi giovani esperti proprio nel campo dell’informatica e della comunicazione web.

Cosa si aspettavano da queste elezioni?

Gli esponenti di 10 volte meglio hanno voluto sicuramente far dell’ottimismo uno dei loro punti fondamentali. La loro fonte di ispirazione è stata quella di Ciutadanos e Podemos, movimenti recentemente venuti alla ribalta in Spagna.

L’esperto di Web Marketing Gianluca Comandini, tra i maggiori collaboratori di Dusi, si diceva certo che 10 volte meglio sarebbe potuto essere l’ago della bilancia delle elezioni del 4 marzo, aspettandosi due milioni di voti.

Ma non è andata proprio così. La partecipazione a una competizione elettorale, specialmente se si tratta di Elezioni politiche nazionali, non è cosa facile. Il gruppo ha avuto difficoltà a presentarsi in tutte le regioni, si è certificata in circa la metà, e si è presentata esclusivamente alla Camera dei Deputati. Sicuramente, se il progetto dovesse andare avanti come sembra essere; il partito continuerà il processo di crescita in vista delle elezioni europee del 2019, insieme -magari- ad altri appuntamenti a livello regionale.

Come è andata realmente?

Le ultime stime prima del voto, davano 10 volte meglio allo 0,3% ovviamente ben lontani dall’essere l’ago della bilancia come profetizzato da Comandini.

Il risultato è stato decisamente più deludente. 10 volte infatti ha raggiunto i 37.325 voti nei collegi uninominali e 36959 come lista. Pari allo 0,11% dei voti nazionali.

Le regioni dove si son presentati sono state: Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria, Umbria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Lazio limitatamente alla circoscrizione 1 e Campania limitatamente alla circoscrizione 2.

Il risultato migliore è stato raccolto nella circoscrizione Veneto 2 con 6635 voti, pari allo 0,38%. Anche in Lombardia 1 si sono superati i 6000 voti, attestandosi per la precisione sui 6486.

In diverse zone, i 10 volte si hanno invece superato quota 3000: Veneto 1, Lazio 1 e Puglia. Soltanto in una regione non sono riusciti a raggiungere il migliaio di voti, in Basilicata, dove si sono arrestati a 738. In termini percentuali invece, mentre la miglior prova rimane quella della circoscrizione Veneto 2, la peggiore si è rivelata essere quella della Lombardia 3 con lo 0,09%.