Il centrodestra, al di là delle apparenze, non sembra avere la stessa linea rispetto ad una possibile alleanza con il Partito Democratico. Fermo restando che dalla sede PD di tutto si parla fuorché di un’alleanza col centrodestra, alcune correnti preferirebbero quella col Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la Lega sembrano avere linee opposte su un governo allargato.
La posizione di Salvini
Matteo Salvini è categorico. Il leader del Carroccio, infatti, afferma di non essere stato votato per riportare il PD al governo con Renzi o con Gentiloni che sia; inoltre, incalza Salvini, la Lega non andrebbe mai al governo se non potesse realizzare ciò che si è prefissata: cancellare la legge Fornero, controllare l’immigrazione e ridiscutere i trattati europei.
Salvini afferma che chiederà al parlamento i voti. In ogni caso, il segretario della Lega ha voluto mandare un messaggio distensivo agli alleati, affermando che non esiste alcun problema con Forza Italia.
L’apertura di Berlusconi
Silvio Berlusconi torna a parlare, e le sue parole sembrerebbero essere di matrice opposta rispetto a quelle pronunciate da Salvini. L’ex-cavaliere non sembra troppo entusiasta di una spartizione delle camere Lega-M5S, asserendo che FI e Salviniani sono molto diversi pur essendo alleati. L’ex Presidente del Consiglio, tuttavia, corregge il tiro affermando di non pensare che Salvini possa fare un qualcosa che vada in contrasto con i suoi stessi elettori.
Berlusconi, prosegue la sua disamina con affermazioni che di certo non piaceranno all’alleato.
Vista infatti la situazione post elettorale, senza nessuno che abbia una maggioranza, secondo il presidente di Forza Italia si dovrebbe proseguire con un governo Gentiloni a maggioranza allargata, che produca una nuova legge elettorale e che traghetti il paese a nuove elezioni. Il fondatore di Fininvest, non ritiene adatta, infatti, una situazione che consegni il paese a una minoranza a causa di una legge elettorale.
L’ex premier conclude il suo intervento annunciando che il futuro è Forza Italia e che la maggioranza del paese è una maggioranza moderata. Prendendo le distanze dalla Lega, che reputa comunque un ottimo alleato, ribadisce, tuttavia, che la sua incandidabilità ha fortemente danneggiato il suo partito.
L’assist di Brunetta
Anche Renato Brunetta, dal canto suo, offre una mano tesa al PD, che comunque tramite il dimissionario Renzi la rifiuta.
Brunetta, infatti, vedrebbe bene proprio un’alleanza tra Renzi e Berlusconi in seno al centrodestra, sottolineando come proprio l’ex sindaco di Firenze abbia avuto l’idea del partito della nazione. Inoltre, sottolinea l’ex capogruppo azzurro alla Camera, sembra improbabile un’alleanza tra un partito che ha avuto tantissimi voti al nord, con uno che ne ha avuto tantissimi al sud.