Lo scenario che si è aperto dopo le elezioni del 4 marzo riflette divergenze e punti in comune fra i partiti. Prendiamo i vincitori, lega e M5S, i grafici hanno già dimostrato abbastanza la divergenza tra Nord e Sud in relazione ai due partiti. Ma ci sono anche punti in comuni che sono emersi dal periodo post-voto: da una parte la Lega si ritrova a voler cambiare la legge fornero, vicino, in questo proposito, al movimento 5 stelle, dall'altra è alleata con Forza Italia, che ai tempi sostenne la legge nel governo di larghe intese col PD.

Punto di incontro su abbattimento riforma Fornero?

La campagna elettorale (vincente) della Lega si è trascinata dietro due grandi promesse, assieme all'esclusione dei clandestini irregolari, vi era la rottamazione della legge Fornero. D'altronde era il 20 gennaio 2015, quando la richiesta di abrogazione della legge da parte della Lega Nord fu respinta perché definita "inammissibile" dalla corte costituzionale. La Legge era stata sostenuta dal governo di larga intesa Forza Italia - PD e oggi, secondo le dichiarazioni di Epifani (parlamentare di Liberi e Uguali), la riforma Fornero, tanto odiata dal leader della destra, è ciò che ha costituito il declino etico-politico della sinistra. Dal canto suo Salvini sembra non dimenticare queste promesse e individua proprio nella rottamazione della legge Fornero un possibile punto di incontro per il governo che dovrà costituirsi.

Ma vediamo un po' di che cosa si tratta..

Legge Fornero

Vi era in corso il governo Monti, quando venne varato il decreto legge (rientrato nella formula Salva Italia) che innalzò l'età pensionistica di uomini e donne. Così, la legge costituita dalla riforma Fornero si delinea prevedendo 66 anni di contributi per donne e uomini del pubblico impiego, 62 anni per le donne operanti nel privato (che però nel 2018 si è deciso di innalzare pure a 66), e 63 anni e sei mesi per le lavoratrici autonome (anche in questo caso nel 2018 fu innalzato a 66 anni e 3 mesi).La legge Fornero prevede che oggi un uomo lavori per 41 anni e 3 mesi e un anno in meno per le donne.

Con la legge Fornero sono tra 16 e le 27, le mensilità che un giudice può assegnare come risarcimento a un lavoratore licenziato a causa di calo economico. Inoltre, la legge prevede un contributo aggiuntivo da parte del datore di lavoro dell'1,4% per finanziare l'Aspi. La legge Fornero vincola il datore di lavoro a stipulare contratti non inferiori ai 6 mesi e lo obbliga ad tenersi almeno metà degli apprendisti assunti negli ultimi 36 mesi.