Ieri 4 marzo 2018 gli italiani sono stati chiamati alle urne a scegliere i componenti del Governo a cui affidare le sorti della nazione, ma sono state numerose le polemiche e le difficoltà in diversi seggi elettorali della penisola.

Il bollino antifrode che crea lunghe code

Le prime polemiche sono rivolte alla grande novità di queste elezioni: il talloncino adesivo antifrode. Si tratta di un adesivo con un codice da confrontare con il codice assegnato a ciascun cittadino avente diritto di voto. Secondo alcuni elettori, ascoltati subito dopo aver votato, il talloncino starebbe provocando delle lunghe code e delle lunghe attese che sembra stiano caratterizzando quasi tutti i seggi elettorali, "Cinque persone, quattro cabine e si entra uno alla volta.

Sono convinta che la gente si stancherà di aspettare e andrà via" chiosa una signora. Senza dimenticare che questa novità rallenta di molto il lavoro degli scrutatori, infatti alcuni di loro fanno sentire la propria voce sui social come Fulvio che spiega: “Quando voterete pensate a noi poveri scrutatori che abbiamo messo i bollini antifrode uno ad uno”.

Errori nelle schede a Palermo e Roma

Altre polemiche ci sono state a Palermo dove alcuni seggi hanno aperto con circa 2 ore di ritardo. Il motivo? Sembra che oltre 200mila schede elettorali siano state stampate con un errore nella perimetrazione dei collegi, da qui è sorta la necessità di ritirare le schede sbagliate e procedere con la loro ristampa, tutto ciò ha causato il ritardo nell'apertura dei seggi.

Errori nelle schede sono stati riscontrati anche in un seggio di Roma, per l'esattezza il seggio 2167 di via Micheli al civico 29. In questo caso gli errori presenti sulle schede elettorali riguardavano i nomi dei candidati di Camera e Senato. Ad avvisare il presidente del seggio è stato un elettore che ha notato l'inesattezza, a quel punto è stato necessario aprire le urne e togliere le schede già inserite da altri elettori che avevano già espresso la loro preferenza, per l'esattezza 36.

È stato poi necessario ricontattare i 36 cittadini per chiedergli di tornare al seggio per ripetere la votazione, questa volta sulle schede giuste.

Un caso simile si è verificato anche a Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria. Per il momento la città che registra la maggiore affluenza alle urne è Firenze, seguita da Genova e Palermo, invece è decisamente sotto la media l'affluenza alle urne a Roma e a Napoli.