È abbastanza evidente che negli ultimi tempi il problema dei migranti all’interno dei paesi UE stia diventando un’emergenza politica ed umanitaria abbastanza rilevante e preoccupante. In questi giorni il premier danese Lars-Lokke Rasmussen a capo di una coalizione di centrodestra ha deciso di portare avanti una vera e propria rivoluzione legislativa.

Egli ha infatti stabilito di introdurre delle pene doppie nei confronti dei migranti all’interno di 22 città ghetto. Il recente provvedimento ha il preciso compito di raddoppiare le pene in particolare per crimini come vandalismo o furto.

La nuova legge coinvolgerà determinate aree abitate da migranti e alcuni quartieri contraddistinti da un alto tasso di disoccupazione. L’obiettivo dell’esecutivo conservatore è quello di eliminare addirittura lo sviluppo di “società parallele” entro il 2030. Tutto ciò testimonia chiaramente come il grande arrivo di profughi nel territorio danese stia destando molte preoccupazioni e stia creando seri problemi a livello d’ordine pubblico.

Introduzione della legge in 22 aree a rischio

Nel corso del dicembre del 2017 il governo danese ha individuato ben 22 aree a rischio nelle quali introdurre queste normative. Questi territori si contraddistinguono dal resto della Danimarca in quanto presentano una percentuale di migranti residenti superiore al 50%, hanno un tasso di disoccupazione molto elevato e infine racchiudono una quantità di condanne per reati penali particolarmente elevata.

Tutto ciò costituisce un fattore di eccezione all’interno di una nazione spesso caratterizzata da un welfare molto generoso, un’altissima qualità della vita e un tasso di occupazione normalmente alto. È abbastanza chiaro che l’esecutivo sia prettamente intenzionato ad introdurre ordine, rigore e disciplina all’interno di determinate aree del paese prettamente depresse e arretrate.

Non sono comunque mancate numerose critiche nei confronti di questo provvedimento, in particolare da parte di organizzazioni umanitarie, comunità di stampo religioso e infine partiti di opposizione.

Nonostante ciò, la maggioranza è prettamente intenzionata a presentare la nuova legge presso il parlamento reale, ovvero il cosiddetto Folketing.

Per il momento non è stata indicata una data precisa in merito all’introduzione effettiva della norma, la quale è anche caldamente appoggiata da parte del Partito Socialdemocratico e infine il Dansk Folkeparti. La stampa locale ha ovviamente cercato di commentare il tutto, affermando che questo nuovo provvedimento sia destinato a creare una grande spaccatura nella Politica danese.

Il gravoso problema dei migranti e dei rifugiati

L’attuale governo di centrodestra ha cercato di risolvere i problemi relativi al massiccio arrivo di migranti, adottando diverse tipologie di scelte. Per esempio, nel corso del gennaio 2018 ha ribadito il suo interesse a sciogliere i quartieri ghetto per poter distribuire equamente i Rifugiati all’interno del territorio danese.

Il compito principale di questa posizione è quello ovviamente di cercare di favorire l’integrazione degli stranieri all’interno della società del posto. Queste posizioni sono state anche appoggiate a loro tempo da parte di forze islamiche moderate. Tuttavia, i media e i giornalisti locali si chiedono se l’introduzione di una doppia legislazione in materia di reati penali possa essere compatibile con i Trattati europei e i principi europei dello Stato di diritto.