C’è attesa e curiosità per il battesimo delle urne di Liberi e Uguali. Il listone nato dal matrimonio tra gli scissionisti del Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Possibile, punta senza mezzi termini ad avvicinarsi alla doppia cifra. Un obiettivo arduo stando gli ultimi sondaggi pubblicati prima che scattasse il divieto di divulgazione. Resta in ogni caso ottimista il suo leader e candidato premier, Pietro Grasso, che si è tuffato in campagna elettorale carico di buoni propositi. L’ex numero uno dell’Antimafia ha tentato a più riprese di imprimere il fatidico strappo che è riuscito solo parzialmente.
Non si è registrato il tanto atteso “effetto Grasso”, probabilmente anche per l’inesperienza del diretto interessato a misurarsi contro una concorrenza che non è mai stata avara di colpi bassi. Il leader di LeU ha puntato tutto sulla ricostruzione dell’elettorato di Sinistra che negli ultimi anni è andato via via estinguendosi. A complicare il tutto i malumori derivanti dall’estrema diversità ideologica delle singole componenti interne, che hanno sollecitato Grasso a uscire allo scoperto su determinate questioni come le larghe intese. “Solo se saranno condivisi i nostri temi - ha chiarito l’ex magistrato - vedremo se potremo governare”.