A 4 giorni dall'apertura delle urne, Pietro grasso apre ad un possibile accordo con Renzi e Berlusconi, limitando il campo d'azione del futuro “governo di scopo” all'approvazione di una legge elettorale e pochi provvedimenti essenziali in vista di nuove elezioni. Lo scenario ipotizzato dal candidato premier di LeU prevede una situazione di stallo istituzionale il giorno dopo la chiusura dei seggi, con le tre coalizioni impossibilitate a costruire una maggioranza autosufficiente e lo spettro delle “larghe intese” sempre in agguato. Partendo da una critica alle scelte politiche del Partito Democratico, l'ex presidente del Senato ha dichiarato di voler contribuire con l'impegno diretto alla guida di Liberi e Uguali ad una ricostruzione della sinistra su basi unitarie ma con rapporti di forza diversi da quelli attuali, senza però chiudere del tutto la porta ad una prossima collaborazione proprio con gli eletti “dem” e i parlamentari forzisti sotto la supervisione del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Grasso disposto a governo di scopo con PD e FI

Davanti alle telecamere di “Porta a Porta”, l'aspirante federatore delle forze progressiste italiane si è anche detto disponibile a dialogare da subito con gli scontenti del Pd, puntando al disgelo con la componente “non renziana” del partito tra le cui fila era stato candidato alle Elezioni politiche del 2013. L'obiettivo resterebbe comunque quello di tornare al voto entro pochi mesi, dopo il varo di una nuova legge elettorale capace di assicurare stabilità e rappresentanza in entrambe le Camere, previo accordo con gli schieramenti maggioritari (ad esclusione, evidentemente, del Movimento 5 Stelle).

Grasso non chiude la porta a Renzi e Berlusconi

Pur nell'ambito di una forte polemica con il centrosinistra di governo giudicato responsabile di un “tradimento dei valori dell'uguaglianza”, il leader di LeU ha quindi lanciato a sorpresa un sassolino nella direzione di una convergenza temporanea e tattica con i vecchi alleati, esponendosi a probabili polemiche all'interno della sua stessa area politica, comprensiva di Mdp, Si e Possibile.

Dopo il 4 marzo, sembra di capire dalle parole di Pietro Grasso, la sinistra avvierà un processo di ricomposizione che non escluderà a priori nessuno, per poi puntare espressamente a un “allargamento al centro” come precisato dal numero uno di Liberi e Uguali a “FanPage”.