Alle 10 di questa mattina il parlamento si riunirà in seduta comune per eleggere i componenti del CSM. Sarà anche un modo per fare il punto tra i partiti, i banchi di Montecitorio diventeranno dunque l'arena delle continue consultazioni parallele tra i partiti. Allo stallo non c'è ancora uscita, ma il presidente Mattarella è pronto ad imprimere l'accelerazione tanto attesa: entro oggi dovrebbe affidare l'incarico al presidente del Senato Alberti Casellati. Ma cosa succederà se la seconda carica dello Stato dovesse fallire il terzo giro di consultazioni?
Incarico a Casellati, si inizia dal centrodestra
Si inizia dal centrodestra, come era prevedibile. La coalizione a guida Lega è risultata la più votata alle scorse elezioni e il capo dello Stato ha sempre fatto sapere di voler rispettare a pieno il volere dei cittadini. Forza Italia è "felice" per l'incarico ad un suo rappresentante che è anche la seconda carica della Repubblica. La Lega è sullo stesso filo d'onda, con il segretario del Carroccio ad aver già aperto al "terzo uomo" per palazzo Chigi. Sulla riuscita del compito affidato all'inquilina di palazzo Giustiniani c'è però un po' di "scettismo", perchè difficilmente il presidente del Senato riuscirà a ricucire le diverse posizioni dei partiti.
Le ipotesi nel caso di fallimento
La mossa di Mattarella sarà compiuta in modo da concedere altro tempo ai partiti attraverso un'espediente istituzionale. Le forze politiche potranno continuare a discutere nel cercare di trovare una quadra, ma nel giro di qualche settimana dovranno presentare al Quirinale una soluzione. Secondo quanto riporta il Corriere, il presidente Mattarella, in caso di fallimento dell'incarico esplorativo "istituzionale" a Casellati, potrebbe optare per la concessione del pre-incarico a uno dei due leader dei partiti "quasi vincitori": Di Maio e Salvini.
Stanarli, metterli alla prova concedendogli un pre-incarico. I leader puntano a mantenere le posizioni e il rischio di "bruciarsi" politicamente si farebbe molto alto. Ecco allora che grillini e leghisti si preparano a scoprire le carte. Se il capo dello Stato dovesse proseguire nel solco della logica "coalizione", il primo potenziale pre-incaricato potrebbe essere proprio Matteo Salvini, che secondo i retroscena giornalistici avrebbe il terrore di essere chiamato dal Colle.
Il leader pentastellato dorme sonni un po' più tranquilli; potrebbe ricevere appello in un secondo momento, e con la Lega stordita dal possibile fallimento di Salvini, il M5S punterebbe ad attingere al forno democratico. Sempre se dovessero trovarlo aperto.