Dopo i retroscena, i segreti e le confidenze svelate in "Fuoco e furia" di Michael Wolff, arriva un nuovo libro sul presidente degli Stati Uniti. Un'opera in cui Trump viene definito come un individuo immorale, prepotente e non legato in alcun modo alla verità. Il lavoro in questione di chiama "A Higher Loyalty: Truth, Lies and Leadership" ed è opera di James Comey, ex capo dell'Fbi (cacciato da Trump nel 2017) per non aver accettato di piegarsi al volere presidenziale riguardo la chiusura immediata delle indagini sul caso Russiagate. Una raccolta di memorie in cui Comey si toglie più di un sassolino dalle scarpe.

Il primo incontro con il presidente

"Un uomo guidato esclusivamente dal proprio ego" scrive l'ex capo del reparto investigativo. Fin dal primo incontro, come racconta Comey, "Trump diede l'idea di essere ossessionato esclusivamente dal dossier che Mosca diceva di avere nei suoi confronti". Un timore reverenziale riguardo la possibilità di essere reso fragile dinanzi all'opinione pubblica. Il materiale riguardava degli incontri avvenuti a Mosca nel 2013 tra il tycoon e delle prostitute. Fu proprio l'ex capo dell'Fbi a rassicurare il primo inquilino della Casa Bianca dicendo di non aver intenzione di indagare su di lui. "Ripulirsi da ogni accusa e non avere scheletri nell'armadio sembravano essere le sue priorità".

La prima impressione

Come racconta Comey nel suo libro, la prima impressione che l'uomo ebbe di Trump riguardò il suo aspetto fisico: "Era più basso di come l'avevo immaginato. Sotto gli occhi si vedevano due mezzalune bianche, segno che teneva gli occhialini durante l'abbronzatura". Un altro particolare che non sfuggì era legato alla dimensione delle mani del tycoon: "Erano molto più piccole delle mie".

Un punto questo su cui lo stesso Trump aveva chiarito in campagna elettorale "Non ho le mani piccole e nemmeno altro...".

L'attacco frontale

Comey ha anche parlato dell'atteggiamento del presidente degli Usa paragonandolo a quello di un boss mafioso: "Sembra un boss, deve avere il pieno controllo su tutto. È circondato solamente da persone che lo assecondano in rigoroso silenzio, vincolate a un giuramento di fedeltà: nessuno può contraddirlo".

Insomma il libro di Comey sembra aprire nuove discussioni sulla figura di Trump. Un profilo egocentrico, poco democratico e avvezzo alle critiche quello descritto dall'ormai ex uomo di fiducia del tycoon.