Tutto il partito di Forza Italia è contro Silvio Berlusconi. Il modo in cui ha distrutto l'asse del centro-destra ha lasciato molto perplessi tutti big del suo partito e molti ormai si sono ammutinati. Quelli che sono rimasti hanno parlato di una catastrofe: "Il presidente non ne azzecca più una, e ci porta a sbattere" è solo una delle frasi più benevole riservate all'ex premier.
Gli viene contestato anche la discesa in Molise per il voto. Quasi tutto il partito era sicuro di un suo scivolone nel caso il processo trattativa Stato-Mafia avesse avuto una sentenza negativa nei confronti di Berlusconi.
Profezia che si è fatalmente avverata.
Attacco frontale a Di Maio
Silvio in Molise non usa mezzi termini per palesare il suo disprezzo verso il movimento e il suo leader Luigi Di Maio rincarando la dose: "È gente che non ha mai fatto nulla nella vita: nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi". Nel suo attacco frontale spiega che, nonostante abbia una fluente dialettica, in tutta la sua vita Di Maio non ha mai combinato nulla degna di nota né per se né per quelli che gli stanno attorno.
Finita la sfuriata sul M5S è passato a piè pari all'apertura incondizionata con il Partito Democratico. Il suo pensiero di governo è un paese a trazione centro-destra ma con alcuni innesti del PD.
Silvio non è più affidabile
Tutta questa storia oltre a lacerare la coalizione di centro-destra ha lasciato perplessi tutti i dirigenti azzurri che hanno potuto constatare quanto il loro vecchio leader abbia le idee confuse: "Prima era tutto Pd, Pd, Pd, e ora ha ritrattato l'apertura al Pd. 48 ore fa era anti-Salvini, e adesso vuole ricucire a tutti i costi, per poi magari rompere di nuovo.
Ha perso la bussola il presidente". Gli interventi si concludono con un lapidario "Il problema è lui"
Difficile pensare che la situazione con Salvini possa essere recuperata anche perché, grazie al nervosismo di Silvio Berlusconi si è aperto uno spiraglio per poter dialogare alla pari con il Movimento 5 Stelle e provare a dettare qualche condizione.
Con questa uscita il leader di Forza Italia ha di fatto semplificato la scelta dei suoi alleati e complicato in maniera forse definitiva la possibilità che il suo partito abbia voce in capitolo sulla formazione del governo.
Ora la palla passa a Luigi Di Maio e Matteo Salvini per cercare di trovare un accordo in tempo utile per ottenere un governo stabile che si basi su affinità di intenti e su tutte quelle promesse che in campagna elettorale sono state fatte da entrambe le parti. Tutti gli italiani sono in attesa di capire quanto il loro voto abbia realmente rimescolato le carte di una Politica che nell'ultimo decennio è riuscita a portare l'Italia sull'orlo di questo baratro.