Le elezioni in Molise non sono mai state così importanti per la formazione di un Governo. Con tutto rispetto per i molisani, poco più di 300 mila elettori diventano improvvisamente determinanti negli assetti generali. Ma non si tratta solo di una questione simbolica. Ovviamente un sorpasso della Lega su Forza Italia significherebbe produrre una frattura definitiva tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. In vista della formazione del nuovo Governo, dunque, la regione molisana si trasforma nel banco di prova su cui misurare l'effettiva rappresentatività delle differenti compagini politiche.
In realtà si tratterebbe più che altro di giustificare scelte che sarebbero già state assunte nelle segrete stanze e che aspetterebbero soltanto di poter essere ufficializzate all'opinione pubblica per sancire una nuova alleanza. Tutto ciò sulla falsariga dell'indicazione delle Elezioni politiche che hanno visto il M5S vincitore preso singolarmente e la Lega come primo partito all'interno della coalizione con la percentuale più alta.
Una Lega non più padana
Un osservatore poco attento potrebbe pensare ad un Salvini spacciato in terra molisana. Invece il mondo è cambiato radicalmente. La Lega non ha tolto casualmente la parola "nord" dal simbolo. Oggi sono lontanissimi i tempi in cui si parlava solo di federalismo e di autonomia della Padania.
La nuova Lega di Matteo Salvini si pone come obiettivo quello di parlare anche al sud, nonostante un passato in cui non c'erano rapporti così idilliaci tra il Carroccio e gli abitanti del mezzogiorno d'Italia. Insomma, lo slogan Roma ladrona non viene più pronunciato in nome di un cambiamento di rotta e di visione nonché di programma politico.
I partiti e i movimenti che si affrontano
Sono 4 i raggruppamenti che esprimono un candidato alla presidenza della regione Molise. Paolo Frattura lascia lo scranno più alto del consiglio regionale in un clima che va ben oltre la piccola dimensione territoriale. Si fronteggiano il centrosinistra, il centrodestra, il M5S, Casapound.
Il Partito Democratico risente di un fenomeno su cui si vocifera molto, ovvero l'erosione del consenso in parecchi ambienti della sinistra, a partire da quelli extraparlamentari. I voti potrebbero andare proprio in direzione del candidato pentastellato producendo l'ennesima sconfitta dem.
Le prospettive dopo il voto
Senza pubblicare sondaggi si può comunque affermare con certezza che il Molise rappresenterà un punto di svolta, almeno temporale, per un futuro che è già presente e che vede una ricomposizione degli assetti senza precedenti. Le parole che volano si alternano tra quelle dello scontro e quelle dell'apprezzamento. Lo stesso Di Maio ha recentemente dichiarato che il M5S con la Lega può fare grandi cose. Dopo il voto arriverà davvero il Governo tra Lega e M5S?