Gli Stati Uniti preparano la risposta al barbarico attacco chimico di Bashar Al Assad in cui 60 persone hanno perso la vita. A Douma, tra i morti numerosi bambini e oltre 1000 i feriti. Un vero e proprio assassinio di massa che ha scolvolto il mondo e che ha indotto gli Usa ad attuare una forte e immediata risoosta. Questa volta gli Stati Uniti non saranno soli, tutto fa pensare ad un'alleanza con la Francia del presidente Emmanuel Macron, proprio con quest'ultimo si è sentito telefonicamente Trump domenica scorsa. In un comunicato diramato dalla Casa Bianca si parla di "forte risposta coordinata dai due leader", un'asse che già in passato si è concretizzato tra Washington e Parigi.

Più volte il presidente francese ha espresso il proprio impegno a supportare militarmente i blitz americani contro Assad.

Le parole di Trump

Il Tycoon ha espressamente riferito che "ogni opzione è percorribile", senza escludere quella militare. Ci si aspetta un raid, come quello del 7 aprile 2017, in cui gli Usa colpirono con 59 missili l'aeroporto di Shayrat. "Prenderemo una decisione entro 24-48 ore. Quello a cui abbiamo assistito è stato un gesto contro l'umanità" ha proseguito Trump. "Dovremo capire di chi è la colpa, se della Russia, dell'Iran, della Siria o tutti e tre". Ha concluso il presidente Usa.

L'attacco a Putin

Donald Trump per la prima volta non ha risparmiato nemmeno Putin e rispondendo ad una domanda di un giornalista ha parlato di possibile responsabilità del leader russo.

E in caso di coinvolgimento "La nostra risposta sarà dura, molto dura". Queste le parole durissime di Trump alla stampa.

La risposta russa

Ieri è arrivata la risposta dell'ambasciatore russo Vassily Nebenzia che ha smentito su tutta la linea: "Non esistono prove di attacchi chimici da parte di Assad". Poi ha tuonato contro Stati Uniti, Francia e Regno Unito: "Avete avviato una campagna di aggressione contro la Russia e contro la Siria.

Sono stati usati toni insultanti e offensivi nei nostri confronti. Si è creato un clima peggiore di quello durante la Guerra Fredda. Non sapete che situazione state creando a livello internazionale, noi non vogliamo nulla da voi, non ci interessa essere vostri amici, solo avere relazioni civili: cosa che voi disprezzate".

Altrettanto dura la risposta degli Usa che per voce dell'ambasciatrice Nikki Haley ha parlato di Russia come paese che sostiene in Siria un vero e proprio mostro. La partita si sta giocando a livello mondiale: non resta che attendere la prossima mossa.