Lunedì 21 maggio, in seguito all’incontro con il presidente della Repubblica, Matteo Salvini ha annunciato di aver finalmente fatto il nome del futuro premier - cioè Giuseppe Conte - e di essere pronto a mantenere le promesse fatte in campagna e a fondare il governo con “al centro gli italiani’’. Durante il suo intervento Salvini a più riprese ha denunciato l’uso di psicofarmaci da parte degli italiani.“Non è possibile che il 20% degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza, fiducia, prospettive" ha detto il segretario della Lega.

Nonostante la mancanza di fonti ufficiali recenti riguardo a questa cifra, Salvini l’ha utilizzata come indicatore dell’insicurezza in cui vivrebbero quotidianamente gli italiani, la cui causa maggiore sarebbe la crisi del lavoro. "Il governo che nasce sarà di speranza, crescita e futuro, non sarà un governo remissivo ma avrà al centro gli italiani".

Salvini, secondo il Post, avrebbe ripetuto ciò che è stato pubblicato su un articolo della Stampa, e riportato in seguito da un’edizione del Tgcom24. Per la fonte sarebbe un’indagine condotta dall’Agenzia per il farmaco (AIFA), ma non vengono riportate né la natura dell’indagine né la definizione di “psicofarmaci’’ alla quale si fa riferimento. Particolare fondamentale perché le cifre reali di consumo di psicofarmaci si aggirerebbero intorno al 12% della popolazione, secondo l'indagine IPSAD.

Quest'ultimo è uno studio di prevalenza sull’uso di alcol ed altre sostanze psicoattive, lecite ed illecite sulla popolazione in generale, condotto dal CNR. Secondo i dati raccolti, si raggiunge la cifra del 20% solamente aggiungendo alla categoria di psicofarmaco altri farmaci come, per esempio, i sonniferi.

Le cifre rimangono, in ogni caso, alte: il British Journal of Psychiatry sostiene che in Europa il consumo di antidepressivi sia aumentato del 20% tra il 2010 e il 2015.

Tuttavia, il legame con lavoro e precarietà è molto più complesso di quanto dipinto da Salvini. Secondo i dati ufficiali dell'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea, il paese con più malati di depressione risulta essere la Germania - nonostante l'economia tedesca effettivamente sia la più stabile.

Psicofarmaci e cambiamento

In realtà ciò che è interessante è l'utilizzo dei dati da parte di Matteo Salvini. La precarietà e la crisi del lavoro aggravati dall'ultimo governo secondo il segretario della Lega sarebbero la causa dell'aumento di queste percentuali. Il progetto di governo Lega - M5S si pone, in questo contesto, come il governo del cambiamento che permetterà di risolvere anche questi problemi. Detto altrimenti, nell'ipotetico futuro di Salvini gli italiani non avranno bisogno di psicofarmaci. Così l'uso di ansiolitici diventa un'arma Politica.

Per chi assume totalmente quest'ultima posizione, ma in senso opposto, ne deriva una tesi contraria a quella di Salvini: ovvero che l'elezione e la successiva collaborazione Lega - M5S sia il risultato di una società narcotizzata e che in poche parole lo Xanax abbia avuto un peso considerabile nei risultati delle ultime elezioni.

Edoardo Camurri, giornalista e filosofo, ha scritto per il Foglio un pezzo intitolato “I jeans a zampa di elefante contro la coppia Xanax - Società della Chiusura'', nel quale appunto sostiene l'idea che lo Xanax sia ormai considerabile una categoria politica e sociologica. L'assunzione di medicine come gli ansiolitici condiziona pensieri e sentimenti, e un'abitudine del genere ha degli effetti con i quali bisogna fare i conti. Secondo Camurri, influenza soprattutto "il pensiero comune, la percezione della realtà e le decisioni collettive dinanzi a essa." In altre parole, il governo che si sta formando potrebbe essere il risultato della diffusione degli ansiolitici. Per spingere l'ipotesi più a fondo, si potrebbe dire che se non è un risultato diretto dell'uso spropositato di Xanax, come minimo ne ha gli stessi effetti.

Camurri riassume in poche righe un programma a tratti discutibile: "rimpatrio dei migranti irregolari, mantenimento del reato d’immigrazione clandestina, estensione della legittima difesa, no alla riforma delle carceri, assunzione di niente meno che diecimila persone nei corpi di polizia." Tali riforme hanno lo stesso effetto di un medicinale sullo stato d'animo di chi, precario, disoccupato o in crisi per i motivi più vari, si sente mancare la terra sotto i piedi nel caos politico e sociale nazionale e internazionale che ci circonda. La popolazione, come primo riflesso di difesa, chiede più controllo e più polizia.

The Psychedelic Renaissance

La soluzione che Camurri propone per far fronte alla società narcotizzata, è il suo risveglio psichedelico.

Si parla sempre più spesso di "rinascimento psichedelico'' in campo medico. Si tratta della rivalutazione del potenziale medico e curativo di alcuni allucinogeni come l'MDMA, l'LSD e la psilocibina. Le ricerche più recenti, condotte dall'associazione no-profit americana MAPS, fondata da Rick Doblin nel 1986, hanno dimostrato che i principi dei tre principali allucinogeni possono ridurre l'ansia associata alle malattie terminali come il cancro, e stanno venendo testati anche riguardo al trattamento della dipendenza da alcol e da nicotina. L'obiettivo di MAPS è di abbattere gli ostacoli, scientifici e legali, che stanno tra l'uso di psichedelici e l'accettazione in campo medicale.

Di fronte all'emergenza della "Società della Chiusura'', si sta sviluppando parallelamente una consapevolezza psichedelica, scrive Camurri, sorprendente.

Si tratta dell'antitesi alla tesi della società dello Xanax. E per quanto quest'antitesi possa essere "visionaria e semplificatrice", per usare le parole del giornalista, forse una forma di consapevolezza, di risveglio, che sia psichedelico o meno, è quello di cui abbiamo bisogno.