Dopo più di 60 giorni di stallo politico, diversi giri di consultazioni andati a vuoto, ieri, lunedì 7 maggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di fare una sua proposta alle diverse forze politiche in gioco. Così, al termine di una lunga giornata ha dichiarato: sarà un governo "di garanzia, transitorio, neutrale e di servizio". In caso contrario, saranno i partiti politici a doversi prendere tutte le responsabilità di fronte al Paese. Questa soluzione non ha entusiasmato né Luigi di Maio né Matteo Salvini.
#Quirinale: la dichiarazione del Presidente della Repubblica #Mattarella al termine delle #consultazioni pic.twitter.com/W0aXcMOGNO
— Quirinale (@Quirinale) May 7, 2018
Il gesto
Il tentativo di conciliazione del Presidente Mattarella non ha sortito gli effetti sperati e la sua scelta di un Governo neutrale non è piaciuta ai protagonisti delle ultime elezioni.
Però, in questo clima così teso, ha colpito il gesto di Carlo Callieri, ex dirigente Fiat che ha deciso di mostrare la sua piena solidarietà ed il suo appoggio al Capo dello Stato acquistando mezza pagina sul Corriere della sera. Il manager, con un passato in Confindustria e alla Compagnia di San Paolo, inizia la sua comunicazione presentandosi come un "comune cittadino" che desidera esprimere in maniera pubblica (anche se può valere poco) il proprio affetto, la propria solidarietà ed il proprio sostegno al Presidente Sergio Mattarella, ultimo, secondo Callieri, "padre della patria". Poi, prima di concludere, l'ex manager Fiat, loda Mattarella per il suo grande, ed instancabile, impegno per tirare fuori la nostra Italia, ormai stremata, dalla palude, ed avviare un processo più che mai necessario di rilancio, in considerazione anche di un quadro internazionale alquanto difficile.
Cosa ci aspetta
Il presidente Mattarella ha sbloccato la situazione, anche se M5S e Lega non sono entusiasti (e chiedono, a gran voce, elezioni anticipate). Nelle prossime ore, dunque, assisteremo alla nomina di un “governo neutrale e di garanzia”; il presidente del Consiglio sarà una figura non Politica e, al termine del suo mandato, non si ricandiderà.
Anche se, è bene notare, che questa promessa lascia un po' il tempo che trova in quanto è frutto di un accordo non scritto e privato tra il Presidente della Repubblica ed i membri del futuro governo: se una persona ha diritto a candidarsi, infatti, non c’è modo di impedirglielo.
Mattarella, nel suo lungo discorso, ha chiesto alle forze politiche in gioco di assumersi la responsabilità di votare la fiducia, ma eccezion fatta per il PD ed altri piccoli partiti, il suo invito è caduto nel vuoto.
Un Governo senza fiducia si si troverebbe ad operare con poteri limitatati e quindi non potrebbe compiere un atto politico importante come approvare una legge di stabilità che scongiuri l’aumento automatico di IVA e tasse per 12,5 miliardi di euro.