A seguito delle tanto discusse elezioni venezuelane, la dittatura Maduro si è riconfermata ancora una volta politica sovrana del paese sudamericano. La vittoria schiacciante del presidente chavista ha comunque destato non pochi sospetti, tanto che gli oppositori in questi giorni hanno parlato di voti illegittimi; la notizia della rielezione di Maduro ha infatti fatto il giro del mondo sotto l'appellativo di vittoria farsa. In effetti nessun paese ha mostrato entusiasmo a seguito di tale evento, unica eccezione la Turchia, il cui presidente Recep Tayyip Erdogan si è congratulato con il neo eletto venezuelano con la speranza di migliorare i rapporti fra i due Paesi.

Colpo di stato represso, il regime condanna

In un clima ancora denso di tensione dovuto alle elezioni appena terminate, il presidente Nicolas Maduro ha annunciato di aver già represso un tentativo di golpe militare ad opera di un gruppo di ufficiali dell'aeronautica e della marina militare. Con questa affermazione egli ha voluto sottolineare l'organizzazione pratica e la reattività del regime. Il popolo intrerpreta però gli eventi in modo diverso: il tentato colpo di stato è l' ennesima dimostrazione dell'insofferenza venezuelana nei confronti di un leader inadeguato.

A seguito di suddetto avvenimento, il governo avrebbe fatto arrestare i militari insorti ma senza specificarne modi d'azione e futuri provvedimenti.

Resta dunque il dubbio della veridicità della notizia; è infatti probabile che questa sia una mossa politica elaborata dal presidente per intimorire gli oppositori

Nonostante ciò, tentati colpi di stato ci sono stati negli anni passati: secondo la ricostruzione dei fatti fornitaci da Caracas, circa un mese fa un gruppo di soldati e ufficiali si sarebbe opposto alle limitazioni sociali messe in atto dal presidente barricandosi in una caserma locale, azione pagata a caro prezzo dai ribelli con la reclusione.

Presidenza in crisi, cresce esponenzialmente il malcontento cittadino

Si moltiplicano inoltre i casi di insurrezione urbana: il popolo insorge contro le condizioni in cui è costretto a vivere, si ribella alle violenze gratuite del regime e manifesta per garantirsi uno stipendio medio infimo.

Sembra dunque che, negli ultimi tempi, parte del Venezuela abbia aperto gli occhi e stia iniziando a comprendere che le buone promesse di Maduro non possono trovare riscontro sul versante pratico.

Stiamo pertanto assistendo ad una vera e propria mobilitazione civile e sociale che, ben presto, si trasformerà in manifestazioni sempre più esigenti.

Di conseguenza nasce spontanea una domanda: sarà la popolazione ad insorgere contro Maduro o viceversa?