La proposta arriva dal leghista Bottagin, assessore regionale per la Protezione civile: l'oggetto di discussione è la reintroduzione della leva militare obbligatoria per i giovani compresi tra i 18 e i 28 anni, fatta eccezione per coloro che faranno il servizio civile.

Le motivazioni

Nel testo della proposta di legge, è riportato a chiare lettere: "Rafforzare il desiderio di appartenenza al gruppo che numerosi militari ricordano durante il periodo di leva vissuto con i commilitoni". Dunque l'obiettivo sarebbe quello di rafforzare lo spirito di collaborazione e coesione di gruppo, elementi ritenuti essenziali dal leghista per la maturazione dei giovani.

Nel documento è inoltre scritto che i giovani avrebbero modo di scegliere se prestare servizio presso la Difesa o la Protezione civile. A tal riguardo, il Presidente leghista della Commissione, Finozzi, sottolinea che la leva obbligatoria non è stata abolita, ma solo sospesa.

Le posizioni dei partiti politici

La Lega, da partito ideatore della reintroduzione, è ovviamente a favore della leva militare obbligatoria. Soltanto pochi mesi prima, durante un incontro con Alpini, Bersaglieri e Fanti, Matteo Salvini si é espresso a favore di questa esperienza di gruppo per "evitare i disastri morali cui si assiste quotidianamente", e ancora "farebbe bene a ragazze e ragazzi, servirebbe a contrastare sia il razzismo che il pericolo del terrorismo".

Per il politico leghista, la leva costituirebbe uno strumento d'integrazione per gli stranieri e li istruirebbe all'amor patrio. Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle. La consigliera regionale del Veneto, Erika Baldin, ha affermato: "Il servizio militare può risultare utile per la maturazione dei ragazzi, che oggi ne hanno più che mai bisogno".

Sulla stessa scia anche i restanti partiti del centro-destra, che ritengono che un esercito di volontari risulterebbe più motivato, più addestrato e, dunque, più forte. La sinistra, al contrario, è fortemente contraria alla reintroduzione della leva, propendendo, al contrario, per il servizio civile.

Leva obbligatoria, un problema morale ed economico

La leva militare è un argomento che ha destato spesso opinioni eterogenee perfino all'interno degli stessi partiti "ufficialmente" favorevoli. Inoltre, il processo di democratizzazione della nostra società ha portato a considerare la vita militare come una scelta di indole, non di educazione, quest'ultima delegata preferibilmente a istituzioni differenti (scuola, casa, università, partito, parrocchia ecc..). La questione principale, tuttavia, riguarda i fondi destinati alla Difesa. L'Italia non dispone di risorse sufficienti per recuperare le caserme e addestrare i nuovi militari, tant'è vero che numerose caserme sono state riconvertite e adibite ad altri usi. I giovani, inoltre, sono abituati e preferiscono scegliere in maniera libera e autonoma il proprio percorso di vita.