Non cambierà posizione sul fenomeno della migrazione il leader della Lega, Matteo Salvini. Anche se ora ha un ruolo istituzionale, e deve dare risposte a tutti gli italiani, non solo a quelli che l’hanno votato, il nuovo ministro degli Interni ha detto che resterà firme nelle sue idee. “L’Italia è stata lasciata da sola. Questo mi sembra evidente e molto chiaro. Domani ci sarà un’ulteriore riunione a Bruxelles per parlare dell’immigrazione. Io non potrò essere presente perché ci sarà la fiducia in Parlamento, ma una nostra delegazione sarà lì per dire no all’Europa che ci prende in giro, promettendo aiuti che non arrivano”, ha dichiarato Salvini durante l’intervista radiofonica No Stop News.
La riunione alla quale fa riferimento è l’incontro del Consiglio di Affari interni che parlerà sulla riforma del sistema europeo per la richiesta di asili. Secondo Salvini, il documento che cercheranno di approvare potrebbe penalizzare l’Italia e molti Paesi del Sud dell’Europa, favorendo spudoratamente quelli del Nord e dell’Est dell’Europa.
L’Europa? Uno strano condominio
Salvini ha anticipato che lavorerà con il ministro per gli Affari esteri e con il ministro per le Politiche Comunitarie con l’obiettivi di sensibilizzare i Paesi vicini: “Altrimenti diventeremo come un condominio strano dove gli italiani pagano più rate degli altri e non hanno gli stessi servizi”.
Il ministro ha spiegato che nella situazione attuale non bastano più solo le parole.
C’è bisogno di un intervento economico e giuridico. “L’Italia – ha aggiunto – non può diventare un campo profughi in nome dell’Europa. Sull’immigrazione abbiamo molto da fare ancora. Ci sono trattati di riammissione con altri Paesi, e invece mancano con altri. Alcuni non rispettano gli accordi. Non credo nella magia ma dobbiamo impegnarci per ridurre i costi.
Non è possibile che l'Italia sia il Paese che paga di più coloro che soggiornano qua e fanno domanda di asilo politico”.
L’appello del cardinale Angelo Bagnasco
L’immigrazione è un fenomeno di quest’epoca che non sembra finire. In questi anni dall’Italia sono arrivati segnali dei criteri umani e cristiani sull’accoglienza. Come risposta anche all’appello di Papa Francesco.
Questo non deve cambiare. In un’intervista al quotidiano La Stampa, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee ha spiegato che l’atteggiamento dell’Italia verso l’immigrazione è un punto acquisito nella coscienza internazionale.
Il religioso si è detto consapevole dell’esternazione in alti livelli, ma anche certo che “un conto è governare i fenomeni: questo richiede prudenza, equilibrio e saggezza che necessariamente tutti devono avere. Anche il governo precedente aveva attuato una presa in carico equilibrata e prudente, per tentativi”. Bagnasco ha fiducia nel governo Lega-M5S dal punto di vista cristiano e umano, anche se sa che l’ultima parola ce l’hanno i fatti.
“Il continente europeo ha bisogno di trovare una via più unitaria – ha dichiarato -. Siamo in mezzo a colossi, cosa facciamo? Ma come dice spesso anche il Papa, deve esserci un cammino unitario ma un po’ ripensato, su basi ideali e spirituali. Non solo su basi economiche e finanziarie".
Il cimento dei migranti
Intanto, la Caritas diocesana di Reggio Calabria-Bova si sta organizzando per creare un cimitero dei migranti, che diventerà luogo simbolico ed educativo per la società sul fenomeno dell’immigrazione. Le tombe avranno i nomi e i simboli delle varie religioni di appartenenza. Il direttore della Caritas di Reggio Calabria-Bova, don Nino Pangallo, ha detto che vorrebbe inaugurarlo a novembre, il giorno di tutti i morti. Dal 1988, circa 31.100 ci sono morte in mare.