Mentre i membri del governo e i parlamentari della maggioranza, soprattutto del M5S, si affacciavano dalle finestre di Palazzo Chigi e scendevano in piazza Colonna a festeggiare l’approvazione del Documento di economia e finanza, c’era già chi affilava le armi per rovinare i piani dell’esecutivo gialloverde. I soldi per reddito di cittadinanza, abolizione della legge Fornero e avvio della flat tax sono finalmente stati trovati, vincendo le resistenze del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Un ‘tesoretto’ rimediato grazie all’innalzamento al 2,4% del rapporto tra deficit e Pil.

Ma non tutti sono così ottimisti. È il caso di diversi economisti italiani che parlano apertamente di rischio declassamento del debito italiano da parte delle agenzie di rating e di reazione delle borse, con conseguente esplosione dello spread. Ma le parole più dure contro la manovra economica targata Di Maio-Salvini arrivano dal commissario agli Affari economici dell’Unione Europea, quel Pierre Moscovici, politico francese già più volte entrato in rotta di collisione con il governo tricolore. L’Italia rischia sanzioni se sforerà i vincoli di bilancio, ha ammonito il burocrate Ue.

Le minacce di Pierre Moscovici all’Italia

Il Def è stato approvato dal Consiglio dei ministri italiano nella tarda serata di giovedì 27 settembre e, già al primo mattino del giorno seguente, 28 settembre, si sprecano le dichiarazioni contrarie al provvedimento.

Quella più altisonante, come già accennato, esce dalla bocca di Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici dell’Unione europea. Dopo aver premesso che la commissione non avrebbe alcun interesse ad aprire una crisi Politica ed economica con l’Italia, Moscovici indossa l’elmetto per avvertire il nostro Paese di avere l’obbligo di ridurre un debito pubblico considerato “esplosivo”.

Insomma, il governo M5S-Lega deve “rispettare le regole”, altrimenti in nostro Paese si impoverirà per colpa dei debiti contratti. E gli italiani devono sapere che “ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale”. Per concludere, Moscovici avverte che sanzioni economiche contro l’Italia sono sempre possibili.

Gli avvertimenti degli economisti italiani: ‘Rischio declassamento dalle agenzie di rating’

Ma le ‘gufate’ contro la manovra economica gialloverde non arrivano solo da Bruxelles. Della stessa pessimistica opinione di Moscovici si dimostrano diversi economisti nostrani. Primo tra tutti Federico Fubini che, intervistato questa mattina dal Corriere della Sera, parla apertamente di “sfida sfrontata” dei politici leghisti e pentastellati alle “competenze tecniche istituzionali” e di “inevitabile reazione delle agenzie di rating”, con il debito pubblico italiano a rischio di essere considerato “spazzatura”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Fubini si porta anche Giulio Sapelli, secondo il quale le piazzate dei 5 Stelle rivelerebbero “instabilità” e allarmerebbero i “mercati”. Questi ultimi, poi, cadrebbero letteralmente nel caos in caso di dimissioni di Tria.