Lo scorso venerdì, a Roma, si è svolto un incontro tra il vicepremier Matteo Salvini e Steve Bannon, ex consigliere e stratega di propaganda di Donald Trump. Dopo il meeting di Milano con il premier ungherese Viktor Orbán, il leader della Lega ha rafforzato il fronte populista con la propria adesione a The Movement, fondazione che punta alla vittoria delle elezioni europee di maggio 2019.

Bannon: 'L'Europa è pronta per un cambiamento radicale'

La partecipazione del vicepremier italiano, scrive il New York Times, ''equivale alla prima grande conquista di Mr.

Bannon, dando legittimità al suo progetto e rendendo più probabile la partecipazione di altri politici euroscettici e populisti''. Il quotidiano americano, inoltre, riporta alcune affermazioni di Steve Bannon proferite durante l'intervista che ha seguito il colloquio con Salvini. Stando a quanto si legge, Bannon avrebbe detto che Il Movimento offrirà non solo l'opportunità ai politici di conoscersi e formare nuove alleanze, ma anche ''le basi fondamentali per poter vincere'' alle prossime elezioni. Tali basi comprenderebbero principalmente un supporto tecnico per la propaganda, composto da sondaggi, analisi dei dati, strategie di comunicazione e campagne mediatiche per raggiungere gli elettori.

Nonostante la difficoltà di costruire una proposta su scala continentale, e quindi unire partiti ed elettori talvolta diversi fra di loro, Bannon ritiene che l'Europa sia matura per un cambiamento radicale, un ''tectonic shift'', come lui lo definisce. E ad essere fiducioso è anche Mischaël Modrikamen, cofondatore di The Movement, che ha accolto con entusiasmo l'adesione di Matteo Salvini.

''Il fatto di avere a bordo Salvini mostrerà chiaramente che questo è il posto giusto per l'unificazione del movimento populista in Europa'' - ha commentato.

Gli 'amici' e i 'nemici' di The Movement

Nell'intervista rilasciata da Steve Bannon al Daily Beast nel mese di luglio, l'ex consigliere di Donald Trump ha spiegato di voler creare una ''rivoluzione populista di destra'' sfruttando i risultati che otterranno alle europee del prossimo anno.

La testata, inoltre, ha riferito che Bannon non sarebbe un volto nuovo per i partiti della destra europea, avendo già avuto dei contatti con Nigel Farage, Marine Le Pen e Viktor Orbán. Gli 'amici' del Movimento, dunque, sarebbero i leader sovran-populisti che stanno avendo un discreto successo in alcuni Paesi, mentre i principali avversari sarebbero Emmanuel Macron, come scritto dal N.Y.Times, e George Soros, come riportato nel Daily Beast.