Sono tanti i temi toccati da Pier Luigi Bersani durante l'intervista a Di Martedì, nella puntata del 25 settembre. Dall'aver avvertito invano Matteo Renzi sull'avanzata della destra allo sbaglio di non concedere la protezioni umanitarie, dall'andare oltre alla 'logica del pop corn' alla demagogia di Matteo Salvini.
Gli sbagli di Renzi: 'Con le sue riforme la Turchia ci farebbe un baffo'
L'intervista, condotta da Giovanni Floris, inizia commentando una recente dichiarazione di Matteo Renzi, in cui ha sentenziato che 'è stata fatta la guerra al Matteo sbagliato'.
Pier Luigi Bersani ribadisce di aver più volte lanciato l'allarme sul consenso crescente della destra, ma che, mentre lui ripeteva la celebre metafora della 'mucca in corridoio', Renzi era impegnato a progettare l'Italicum e la riforma costituzionale. 'Se fossero passate entrambe - spiega Bersani- in questo momento Matteo Salvini potrebbe nominare i parlamentari, il Governo, la Corte Costituzionale e il Presidente della Repubblica. E la Turchia ci farebbe un baffo'. Ciononostante, quel che più lo stupisce, è che il Partito Democratico 'lasci per buone le affermazioni secondo cui Renzi avrebbe perso per il 'fuoco amico', quando lui è uno che ha avuto in mano il lanciafiamme fin da piccolo'. Sicuramente, si dice più preoccupato oggi per l'Italia, rispetto a quando a governare era il centro-sinistra, ma sottolinea che 'quando c'era Renzi, abbiamo lasciato la questione sociale in mano alla destra', commettendo così un enorme sbaglio.
La metafora sull'immigrazione: 'Se non dreni l'acqua, ti inonda'
''Quest'onda (di destra) è fenomeno mondiale, europeo e italiano - continua Bersani - che non so a dove possa portare. Parliamo per esempio dell'immigrazione, tema su cui Salvini ha grande sostegno. Bisogna parlare al popolo, non del popolo, e dirgli che quest'anno sono arrivati 23 mila migranti, che 13 mila sono stati ripresi dai libici e che un migliaio sono annegati.
Se la somma fosse divisa per i 27 paesi dell'Unione Europea, non ce ne accorgeremo nemmeno. Qual è, quindi, il problema? Il problema sono quei 450-600 mila migranti che sono in Italia come dei fantasmi, tra i quali ci sono badanti e ragazzi che lavorano presso gli artigiani, ma anche gente che non sai dove sta andando e cosa sta facendo.
E allora vorrei dire a Salvini: Tu togli la protezione umanitaria, ma se un questore o un prefetto dà la protezione ad un migrante, ottenendone la regolarizzazione, questo migrante sai chi è, sai cosa fa e sai dove va. Se tu non gliela concedi, va a sommarsi a quei 600mila'. Spiegando il concetto alla gente comune e utilizzando una metafora, Bersani direbbe che 'Se quando viene l'acqua non la fai drenare, ti inonda. Puoi provare a fermarla, ma ne arriverà comunque un po' e ne avrai già accumulata un sacco', dunque, tornando all'immigrazione, 'se non si cominciano dei processi sani di regolarizzazione, il ministero dell'Interno diventerà il ministero del disordine pubblico'.
Salvini: non populista ma 'demagogo'
'Da 2000 anni- prosegue Bersani, parlando di populismo come termine inappropriato- esiste un concetto che si chiama demagogia. Il demagogo conosce il popolo, conosce i suoi umori, le sue passioni e le attizza, le sollecita. Usa i problemi per il potere. Salvini coglie la preoccupazione, l'ansia e l'insicurezza. Ma c'è forse qualcuno che pensa che Salvini abbia da guadagnare nel ridurre questa insicurezza? No'. Riguardo ai rapporti con l'Europa e la redistribuzione dei migranti all'interno dei Paesi membri, l'esponente aggiunge anche che 'Salvini non ha alcun interesse a discutere il trattato di Dublino, perché dovrebbe litigare con Orban e con Marine Le Pen'.
Di conseguenza, ritiene che prima o poi il governo 'andrà ancora una volta a chiedere soldi alla Ue' per la gestione dei migranti, perchè non ci sarà alcuna volontà di chiedere una maggiore collaborazione sulla ripartizione dei rifugiati.
Bersani: 'Il problema è la nuova destra'
'I Cinque Stelle, di certo non solo la soluzione, ma neanche il problema principale. Il problema è il fenomeno della nuova destra, che usa dei problemi, anche veri, per costruire dei cattivi sentimenti e dei meccanismi di aggressività. Ora Salvini, Orban e la Le Pen vogliono ''l'Europa delle Nazioni'. Sono 400 anni che la conosciamo e sono sempre state guerre'. Inoltre, questo pericolo non verrà di certo risolto con la ''logica del pop corn', che spera che i cittadini prima o poi si pentano della loro scelta e che cambino idea al primo fallimento del governo.
'Non li fermi perché falliscono una manovra finanziaria - afferma Bersani - E' demenziale pensare una cosa del genere. Finiscono se costruisci un'alternativa, una cosa che per me può essere solo un soggetto di sinistra popolare. Senza questo, avranno problemi zero'.