Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando la fuga di un clandestino, affetto da tubercolosi, da un centro di accoglienza migranti a Sandrigo (comune in provincia di Vicenza) ha tuonato, dalla sua pagina Facebook: "Purtroppo, la Tbc, sta tornando a diffondersi; gli italiani, stanno pagando i costi sanitari e sociali di anni in cui si è assistito ad un'immigrazione incontrollata e senza regole". Gli esperti, però lo hanno già frenato spiegando che nel nostro Paese non esisterebbe alcun allarme tubercolosi legato agli immigrati.

L'immigrato in fuga ed il post di Salvini

Martedì 11 settembre, il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, dopo essersi detto preoccupato dell'aumento di casi di tubercolosi in provincia di Vicenza (dai 16 casi registrati nel 2015 si è arrivati, quest'anno, già a 40) ha riportato un episodio accaduto proprio nei giorni scorsi a Sandrigo. Un immigrato clandestino, malato di Tbc, ospite del centro accoglienza ricavato dai locali dell'ex hotel Virginia, si sarebbe allontanato facendo perdere le proprie tracce e si sarebbe trasformato, così, in un potenziale veicolo infettivo.

Il vice premier Salvini, commentando le parole di Ciambetti, sulla sua pagina social ha riassunto la vicenda spiegando che un immigrato, forse inconsapevole della gravità delle sue condizioni di Salute ha lasciato la struttura dove era ospitato e si è trasformato in un pericolo (la Tbc è, infatti, contagiosa).

Salvini, dopo essersi chiesto quanti casi simili a questo si verificano ha fatto una considerazione di tipo sanitario. "La tubercolosi" - ha commentato - "sta tornando a diffondersi". Infine, riprendendo le perplessità espresse anche dal presidente del Consiglio regionale del Veneto ha aggiunto che gli italiani stanno pagando alti costi - sia sociali che sanitari - scaturiti da anni di disastri (termine, quest'ultimo, scritto a caratteri cubitali dal ministro) e da anni di invasione incontrollata e senza regole.

Per gli esperti non ci sarebbe alcuna emergenza

Le parole del ministro Salvini, inevitabilmente, hanno sollevato polemiche e preoccupazione. Davvero, in Italia, c'è un'emergenza Tbc? Sulla questione è intervenuto Maurizio Marceca, presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni che ha spiegato all'Ansa: "Queste tematiche delicate dovrebbero essere trattate con grande senso di responsabilità, evitando di creare allarme anche dove non esiste alcun allarme".

Se si interviene con "affermazioni poco scientifiche", ha continuato Marceca, "si rischia di creare solamente panico sociale". L'esperto ha poi ricordato che il fenomeno è sotto controllo in quanto possiamo contare su strumenti scientifici (come le Linee guida per il contrasto delle tubercolosi tra gli immigrati, emanate dall'Istituto superiore di sanità) e soprattutto su un capace Servizio sanitario nazionale.