Il Terremoto fa paura, sempre e comunque. Ma quando alle scosse si aggiungono altri due ingredienti micidiali come antiche superstizioni popolari e una "regia astuta ed occulta", la situazione può sfuggire di mano. Proprio come è successo ieri mattina a Palmoli, piccolo centro in provincia di Chieti facente parte della Comunità montana Medio Vastese. L'unica strada che dà accesso al paese è stata infatti bloccata dalla protesta dei migranti ospitati in due centri accoglienza. I richiedenti asilo, hanno manifestato per la "presenza di spiriti" nelle strutture.
La vicenda è stata riportata da alcuni quotidiani locali e rilanciata dal Messaggero.
Il terremoto è colpa degli spiriti
Le forti scosse di terremoto che hanno fatto tremare il Molise giovedì sera hanno spaventato molto anche gli immigrati, una sessantina di persone perlopiù di nazionalità nigeriana, ospitati presso lo Sprar ed il Cas (entrambi gestiti dal al consorzio Matrix) di Palmoli. Alcune donne, dopo le scosse, sarebbero andate nel panico e avrebbero passato la notte fuori dai centri di accoglienza per la paura. Le africane sostenevano che, secondo loro, le stanze dell'ex convento erano infestate dagli spiriti e il terremoto era appunto colpa loro. L'assurda credenza, si deve precisare, è stata alimentata da una quindicina di ospiti di nazionalità serba.
La protesta
Alle prime luci dell'alba di venerdì 17 agosto, alcuni immigrati - soprattutto donne con figli piccoli a seguito - ha organizzato su consiglio dello stesso gruppetto di serbi, un blocco proprio all'accesso dell'unica strada che porta in paese (impedendo, di conseguenza, l'ingresso e l'uscita alle auto).
La protesta è andata avanti per circa due ore.
Poi, sono intervenuti i carabinieri dalle vicine stazioni di Fresagrandinaria, San Buono e Celenza sul Trigno che hanno fatto rientrare i richiedenti asilo e hanno ripristinato la circolazione.
Le forze dell'ordine sono convinte che i serbi abbiano voluto creare scompiglio e fare polemica - facendo leva sulle paure dei nigeriani - per un motivo ben preciso.
Gli immigrati provenienti dall'est Europa, infatti, poche settimane fa erano stati trasferiti in Abruzzo da Trieste (dove, tra l'altro, era stato disposto il blocco del passaporto).
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha confermato che i serbi hanno messo in atto una vera manifestazione paramilitare (i bambini, infatti, sono stati sistemati al centro, mentre gli adulti si sono disposti ai lati) e hanno provveduto a riprendere con i loro telefoni la protesta proprio per suscitare una qualche reazione nella popolazione.
Masciuli, nelle scorse ore, ha denunciato i serbi per interruzione di pubblico servizio; nel frattempo, la prefettura ha disposto per loro l'allontanamento dal territorio di Palmoli.