Paolo Bonolis è uno dei conduttori più amati dal pubblico italiano. Ogni suo punto di vista, persino sulla politica, rischia di far discutere. A maggior ragione se il palco da cui viene espresso è rappresentato da una manifestazione che si svolge a Firenze e che risponde al nome di "Leopolda". Un evento legato a doppio filo alla figura di Matteo Renzi che, sul palco, ha avuto modo di confrontarsi con il popolare personaggio televisivo che non ha lesinato battute taglienti nei confronti dei due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Li ha definiti una coppia di comici, come Totò e Peppino.

Renzi domanda, Bonolis risponde

Quelli che, in un ipotetico salotto televisivo, sarebbero stati i ruoli con Bonolis intervistatore e Renzi chiamato a rispondere, si ribaltano nell'ambito della Leopolda. E' l'ex segretario del Pd a tenere le fila della discussione. "Ti ho portato il poncho degli Inti Illimani, così almeno c'hai qualcosa di sinistra" si presenta così il conduttore tv sul palco, scegliendo l'arma dell'ironia per esordire davanti ad una folta platea. E non si tratterà dell'unico passaggio in cui Bonolis userà un certo sarcasmo proiettato sull'attuale situazione politica italiana, come quando racconta di aver inviato un discorso già pronto, di cui Renzi dice di non aver ricevuto nulla.

Il paragone di Bonolis per Di Maio e Salvini

Bonolis, come detto, non lesina frecciate nei confronti dell'attuale corso politico italiano, con particolare riferimento a chi oggi è al Governo. Parole ironiche, ma comunque piuttosto dirette. "La storia dello spettacolo italiano - afferma - a partire dagli albori parla di Totò e Peppino, di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Boldi e De Sica.

Oggi vanno fortissimo Salvini e Di Maio". Le risate dal pubblico, così come gli applausi, sono fragorosi. "Vanno forte perché hanno mantenuto la logica delle coppie comiche, ossia il tormentone. Loro hanno quello dei migranti, ogni volta che intraprendono un discorso lo concludono coi migranti".

"Hanno avuto un'intuizione forte - prosegue il conduttore - loro hanno utilizzato il decreto in maniera definitiva.

In Italia c'è sempre stata la povertà, per decreto non c'è più". Chiaro il riferimento alle parole che il Ministro del Lavoro che con il reddito di cittadinanza si è detto felice di aver "abolito la povertà per decreto".

L'ironia di Bonolis non risparmia neanche Renzi: "Volevi abolire il Senato, e ora cosa sei? Senatore! Perché l'Italia ti vuole bene...". "Lui - prosegue Bonolis - è un boy scout e al bar di Montecitorio si frega il ciambellone". E la discussione prosegue tra le risate generali.