Pronostici rispettati nel secondo turno delle elezioni presidenziali brasiliane. Con il 55,29% dei voti (oltre 57 milioni di preferenze), il candidato dell’estrema destra brasiliana Jair Messias Bolsonaro del Partito Social Liberale, è stato eletto nuovo presidente della Repubblica verdeoro.

Fernando Haddad, ex ministro e delfino di Luiz Inácio Lula da Silva, di origine libanese, leader del Partito dei Lavoratori, si è fermato al 44,71%. Termina così un lungo periodo di governo per la sinistra brasiliana, illuminato da enormi successi ma anche da scandali e arresti per corruzione, come quello dello stesso Lula e la destituzione dalla carica di presidente di Dilma Rousseff, anch’essa erede Politica di Lula.

Ex militare al potere

63 anni, origine italiana, ex ufficiale paracadutista, fortemente conservatore, già soprannominato "il Trump brasiliano" con posizioni controverse su donne, minoranze etniche, razziali e sessuali; tanto da far gridare i suoi avversari alla "minaccia fascista". Questo il profilo di Bolsonaro, che entrerà in carica il prossimo 1° gennaio.

Politico di lungo corso, da molto tempo al congresso, ha basato la sua campagna promettendo trasparenza e lotta alla criminalità, ciò che è mancato negli ultimi tempi nella più grande potenza economica del Sud America ferita da un anno record di violenze.

Una vittoria, quella del secondo turno, in quasi tutto il paese a parte il Nord Est, tradizionalmente legato alla sinistra.

Haddad, sconfitto ma forte comunque di oltre 47 milioni di preferenze, ha chiesto al neo presidente che venga rispettato il voto di tutti.

L’esultanza di Salvini e il caso Battisti

L’eco della vittoria di Bolsonaro, è risuonato anche in Italia. Esulta il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. “Anche in Brasile i cittadini hanno mandato a casa la sinistra!” commenta così via social il leader della Lega.

Salvini ha augurato buon lavoro al neoeletto presidente, auspicando un rafforzamento dei rapporti tra i due popoli. Il Ministro dell'Interno ha inoltre dedicato un pensiero anche a Cesare Battisti, l’ex terrorista rifugiato da anni proprio in Brasile e "protetto" dall’ex presidente Lula, di cui chiederà l’estradizione.

Dal canto suo, in un video, rispondendo a una lettera di auguri di Salvini precedente alle elezioni, Bolsonaro aveva dichiarato che se dovesse inviare un regalo all’Italia questo sarebbe proprio Cesare Battisti.