Si è conclusa oggi l'ultima giornata della manifestazione Italia 5 Stelle al Circo Massimo, organizzata dal Movimento 5 Stelle. Tra gli interventi quello del fondatore del Movimento Beppe Grillo, che ha fatto nascere polemiche per le sue dichiarazioni sul Capo dello Stato. Ha parlato anche il premier Giuseppe Conte, che ha ribadito la propria volontà di continuare a guidare l'esecutivo fino al termine della legislatura.

Grillo: "Togliere poteri al Capo dello Stato"

Il fondatore del Movimento, salito sul palco con una "manina" di plastica in chiaro riferimento alle recenti dichiarazioni di Di Maio, ha esordito con un attacco alla figura del Presidente della Repubblica: "Dovremmo togliere i poteri al capo dello Stato, dovremmo riformarlo".

"Il vilipendio... un capo dello Stato che presiede il Csm, capo delle forze armate. Non è più in sintonia col nostro modo di pensare" ha poi aggiunto, criticando l'accusa di vilipendio a lui rivolta.

Grillo prosegue parlando del Movimento e osservando i cambiamenti avvenuti dalla nascita del M5S dice che hanno "cambiato il mondo". Cita poi l'alleato di governo, il vicepremier Matteo Salvini che ritiene essere "uno che dice una cosa e la mantiene", anche se ribadisce le profonde differenze. Grillo afferma poi di non temere le agenzie di rating, precisando di non sentirsi in colpa per la scelta di fare maggiore debito.

Conte: "Fino al 2023"

Sul palco di Italia 5 Stelle sale anche il premier Giuseppe Conte, vantando il maggiore rispetto internazionale e la maggiore dignità che l'Italia avrebbe acquisito nei mesi di governo.

Ricorda i suoi precedenti rapporti con il M5S, che conobbe 5 anni fa, e rammenta anche alla platea la sua scelta di rinunciare al 20% del proprio stipendio e di ridursi la scorta. Rispondendo alle ipotesi di una crisi di governo, afferma poi che il programma dell'esecutivo necessita di un impegno che "deve essere lungo: fino al 2023".

Dichiarandosi garante del contratto di governo, Conte aggiunge: "questo Paese lo vogliamo cambiare con voi", proseguendo poi che tutte le promesse fatte in campagna elettorale verranno mantenute.

Di Maio: "Nessuna volontà di lasciare la Ue o l'euro"

A ribadire la volontà di proseguire con il governo era stato anche il vicepremier Luigi Di Maio, intervenuto a "In 1/2 Ora" su Rai 3.

Parlando dell'impennata dello spread per via del timore di un'uscita dell'Italia dall'Europa, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha ribadito che finché durerà il governo non ci saranno piani di abbandono della zona euro o dell'Ue, perché "c'è solo un piano, il piano A, che è cambiare quest'Europa e rimettere al centro i valori".

Di Maio ha poi affermato che nella lettera che il governo spedirà a Bruxelles si cercheranno di spiegare le ragioni della manovra. Secondo il vicepremier, nello scontro con Bruxelles c'è un antitesi tra due modelli, quello dell'"austerity" e quello del governo, che mira a ridurre il debito e il deficit con investimenti. E in merito agli attacchi di Juncker e Moscovici, afferma che sono dovuti al fatto che anche loro "sono in campagna elettorale".

Le reazioni

Sono arrivate subito le reazioni alle parole di Beppe Grillo sul Capo dello Stato. "Il Capo dello Stato non si tocca" dice Maurizio Martina. Critiche sono giunte anche da Mariastella Gelmini, capogruppo di FI alla Camera, che in un tweet ha scritto come le parole del fondatore del Movimento siano una prova della volontà dei 5 Stelle di cambiare le regole democratiche.

Dal Movimento spiegano però che nessuno al governo intende riformare i poteri del Colle, perché nulla di tutto ciò è previsto nel contratto di governo, e inoltre viene ribadita la piena fiducia nel presidente Mattarella. Viene inoltre rimarcato come Grillo non rivesta ruoli istituzionali.