Il Senato e la Camera approvano a maggioranza la risoluzione inerente il documento di economia e finanza portato avanti da Movimento Cinque Stelle e Lega, che tra le tante cose prevede la quota 100, l'abolizione della Legge Fornero e la flat tax per la parte leghista e la concessione del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia invece del Movimento Cinque Stelle. Il Senato ha approvato con 161 voti favorevoli e 109 contrari. Per quanto riguarda invece i numeri alla Camera questi sono stati 331 a favore e 191 contrari.

I punti più spinosi del Def

Il Def approvato dal Governo presenta ad ogni modo numerose criticità. Tra queste troviamo l'innalzamento del rapporto tra deficit e PIL. Un rapporto che il Governo Gentiloni concordò con l'Europa all'1,8 % ed ora salito invece al 2,4 % per poter mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Previsto un probabile rinvio per il reddito di cittadinanza e per l'introduzione della quota 100. Tale rinvio è dovuto al fatto che in questo modo la compagine governativa conta di trovare maggiori fondi per poterle finanziare. Inoltre viene rinviato di due anni il pareggio di bilancio che è stato introdotto in Costituzione ma sostanzialmente mai raggiunto, da nessuno dei governi da quando questa norma è stata introdotta.

Opposizioni all'attacco

La nota di aggiornamento al DEF che è stata approvata dal governo ha subito numerosissimi attacchi non solo da Europa e speculatori (oggi lo spread ha sfondato nuovamente quota 300) ma durissimi attacchi il governo li ha subiti dalle opposizioni che nulla di buono vedono in questo documento programmatico.

Durissimi l'ex Ministro dell' Economia dei Governi Renzi e Gentiloni Pier Carlo Padoan e da parte di Forza Italia con Renato Brunetta che hanno duramente attaccato il Governo affermando che questa manovra porterà l'Italia al collasso finanziario. Tale eventualità è stata comunque ovviamente scartata dagli interessati con il Ministro dell'Economia Giovanni Tria che si è subito impegnato a dire che i conti resteranno in ordine grazie alla previsione della crescita che secondo il Governo dovrebbe essere superiore all'1,5 % (cifra comunque smentita da tutti gli altri indicatori economici europei ed internazionali). Ulteriori critiche al Def sono giunte anche dalle varie agenzie di rating che hanno minacciato varie volte il downgrade del debito sovrano italiano.