Sovranismo, patriottismo, uscita dall’euro, no all’immigrazione selvaggia. Sono state queste alcune delle parole d’ordine del convegno dal titolo ‘L’Italia al bivio, dove va la sinistra?’, tenutosi sabato scorso a Roma presso il Link Campus. Organizzatore dell’evento è stato Moreno Pasquinelli, leader del Movimento Popolare di Liberazione e della Sinistra Sovranista. Tra i partecipanti anche alcuni volti noti della ‘vecchia’ sinistra che non si riconosce nel Pd come Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre. L’intenzione degli animatori della sinistra sovranista è quella di riguadagnare terreno rispetto al M5S e alla destra rappresentata dalla Lega, divenuti paladini della difesa degli interessi nazionali e, soprattutto, dei ceti popolari più bassi, visto che la sinistra ‘ufficiale’, pur di contrastare il governo gialloverde, si è schierata dalla parte dei burocrati di Bruxelles e dei Mercati.
Il programma dei sovranisti di sinistra: ‘Fuori dall’euro si può’
“Fuori dall’euro si può! Ecco come - si legge nel documento ufficiale del convegno della Sinistra Sovranista - siccome il governo M5S-Lega sta respingendo al mittente le richieste ed i diktat di Bruxelles, si intensifica la ingannevole campagna mediatica per terrorizzare i cittadini: inflazione e svalutazione fuori controllo, salari e pensioni in fumo, risparmi distrutti, mutui e bollette alle stelle. Occorre rispondere in modo deciso, poiché uscire dall’euro non è solo necessario, non è solo possibile, è conveniente. La Sinistra patriottica indica le mosse da fare per diventare un Paese sovrano e avviare una nuova Politica economica”.
L’opinione di Pasquinelli: ‘Sinistra intrappolata nella narrazione globalista’
“No buonismo, no europeismo, no immigrazionismo, ma è efficace parlare la stessa lingua di quelli da cui dovreste distinguervi?”, domanda a Moreno Pasquinelli la giornalista del Fatto Quotidiano Angela Gennaro. “Noi non parliamo affatto la stessa lingua - questa l’articolata risposta del leader della Sinistra Sovranista - noi siamo una sinistra popolare, siamo accanto alla gente, siamo proletari.
Non è che se la destra dice che piove io dico che c’è il sole. Ci sono problemi drammatici. Non diciamo di essere contro gli immigrati, Noi diciamo che nel momento presente uno stato sovrano abbia il diritto di regolare i flussi migratori in base alle istanze e alle esigenze della comunità nazionale”.
“Quindi chiudereste le frontiere per esempio?”, lo provoca la Gennaro.
“Adesso non è che si tratta di chiudere le frontiere - ribatte sicuro Pasquinelli - si tratta di aprire i flussi migratori a secondo delle istanze della comunità. Oggi abbiamo la sinistra completamente intrappolata nella narrazione globalista, per cui se parli di sovranità nazionale sei fascista. È incredibile. I fascisti erano quelli che hanno fatto la Repubblica di Salò che era schiava dell’occupazione nazista, è la Resistenza partigiana che ha tenuto alta la bandiera della sovranità nazionale in modo democratico e patriottico. Il patriottismo è una cosa, il nazionalismo sciovinista è un’altra. Noi siamo sinistra patriottica, che caz*o ci entriamo noi con questa destra, ma il Paese si trova in uno stato di emergenza e forse entriamo in uno stato di eccezione a causa di questa Unione europea che vuole toglierci gli ultimi brandelli di sovranità.
In questo senso noi diciamo: ‘Se l’Italia entra in uno stato di eccezione noi faremo un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale”.
L’intervento di D’Attorre: ‘Difendere la sovranità popolare’
“C’è una sinistra che non sta dalla parte dello spread, del mercato o di quelli che fanno il tifo contro l’Italia semplicemente per andare contro il nuovo governo”, afferma Alfredo D’Attorre. “Qui ci sono parole come sovranismo, patriottismo, uscita dall’euro, parole che si sentono anche in convegni di CasaPound, qual è la differenza?”, ribatte la giornalista del quotidiano diretto da Marco Travaglio. “Il tema dell’uscita dall’euro credo che non sia all’ordine del giorno - risponde allora D’Attorre - C’è una preoccupazione sulla sostenibilità dell’euro dal punto di vista democratico e dal punto di vista economico, per come è stato fatto l’euro.
Una parola come patriottismo io non la regalerei alla destra, il patriottismo costituzionale dovrebbe essere nel dna di una forza di sinistra, socialista, che ha fatto la Costituzione repubblicana che è intrinsecamente antifascista. Sul termine sovranismo ci dobbiamo capire: io penso che noi dobbiamo combattere lo sciovinismo, la chiusura nazionalistica, la xenofobia, ma dobbiamo difendere il principio della sovranità popolare che è nell’articolo 1 della nostra Costituzione. La colpa di una parte della sinistra è di aver consegnato alla destra il tema della lotta alla globalizzazione.
Stefano Fassina: ‘Prima gli sfruttati, non prima gli italiani’
“A me pare che ci sia la necessità evidente di declinare a sinistra, in coerenza con la nostra Costituzione - sostiene invece Stefano Fassina - una domanda di protezione sociale e identitaria che però non vuol dire aggredire gli altri o alzare muri. Rimane una incompatibilità profonda, di fondo, con quelli che dicono prima gli italiani. Noi diciamo prima gli sfruttati”.