Si è svolta in questo weekend del 13 e 14 ottobre a Roma (presso la Ex Dogana a San Lorenzo) la kermesse Politica "Piazza Grande" lanciata da Nicola Zingaretti in occasione della propria candidatura a segretario del PD. Un'iniziativa a cui hanno partecipato migliaia di persone, non solo del Pd. Complessivamente ci sono state oltre 3.200 adesioni, con in particolare 600 tra sindaci e amministratori locali, ma anche centinaia di persone che sono intervenute senza essersi pre-registrate e che sono intervenute durante i due giorni. La giornata finale si è svolta all'aperto, per consentire un maggiore afflusso di pubblico.
Nella giornata di sabato c'è stato un incontro con gli amministratori locali provenienti da tutta Italia, mentre nel pomeriggio ci sono stati una serie di incontri tematici, tra cui economia, ambiente e lavoro. Nella giornata di domenica si è svolta invece la plenaria, con in particolare l'intervento di Bernice King, figlia di Martin Luther King.
Zingaretti: 'Rigenerare un campo per mandare a casa questo Governo di incapaci'
Nel suo intervento conclusivo, Nicola Zingaretti ha esordito dicendo: "Non voglio fare invettive per strappare applausi da tifosi. Il punto della democrazia italiana, per uscire dal pantano in cui siamo precipitati, è ricostruire una speranza per l'Italia". Prima di essere interrotto da una contestazione di alcuni animalisti, che il presidente della Regione Lazio ha apostrofato dicendo: "Non vogliamo che la politica diventi una sceneggiata.
Vi consiglio di non strumentalizzare un tema come quello degli animali, solo per il vostro ego. Andate da uno psichiatra".
Poi Zingaretti ha proseguito: "Siamo qui perché l'Italia ha bisogno di due cose: di crescere e di un immensa iniezione di giustizia. Chi ha vinto il 4 marzo lo ha fatto perché ha fatto queste promesse, ma poi ha iniziato a tradire le promesse e sta costruendo un paese che lascia alle future generazioni un paese più povero e ingiusto.
Molti iniziano a sospettarlo e capirlo dal nervosismo isterico e fanatico dei leader di Lega e M5S. Noi dobbiamo costruire un progetto per mandarli presto a casa: non sarà semplice ma si può fare. Insieme ce la faremo".
Il candidato alla segreteria dem ha aggiunto: "Basta con l'illusione dell'Io, va ritrovata la bellezza del Noi.
Un partito non si può rinchiudere nella forza di un leader, ma ha bisogno di altro. Paghiamo il prezzo ancora oggi del tempo in cui i ministri scendevano in piazza contro il Governo di cui facevano parte. Dobbiamo tornare a scommettere sulla forza di un campo ricco e plurale, su gruppi dirigenti collegiali, dobbiamo essere più ricchi sui contenuti (...) Dobbiamo rigenerare un campo, chiamando una nuova generazione al protagonismo. Le persone vengono prima dei leader: non ci servono tifosi ma persone vere che si impegnano per il riscatto".
Da Zingaretti anche bordate sul Governo Lega-M5S: "Per cambiare la storia italiana abbiamo bisogno di combattere e per fare questo ci serve una comunità convinta di farlo e anche in fretta perché l'Italia va verso un crinale pericoloso.
C'è aspettativa che il Governo cambi le cose in meglio, noi non lo condividiamo, ma sarebbe stupido non riconoscerlo: al tempo stesso c'è una grande incapacità e furbizia di chi governa. Questo mix perverso si dirige verso una nuova fase del populismo, che indica capri espiatori della non realizzazione delle loro promesse e c'è un pericoloso tentativo spregiudicato per nascondere la loro incapacità. Il Contratto di Governo era irrealizzabile, in quanto un mix di promesse impossibili da mantenere. Hanno paura a dire alle persone che per colpa della loro incapacità l'Italia dovrà pagare 3700 euro di interessi ogni 10000 euro prestati: questo Governo ci costa già oggi 18 miliardi di euro. Noi ci opporremo a questo furto di futuro (...) Loro basano la propria politica sulla paura, ma allora dovranno avere paura di un popolo che si solleverà. (...) Serve un nuovo movimento di resistenza civile e civica per l'Italia".