TAP: dopo gli accertamenti da parte del ministro dell'ambiente Costa che non ha riscontrato nessuna anomalia sulle autorizzazioni, arriva la decisione definitiva del nuovo governo con il premier Giuseppe Conte che dà il via libera alla realizzazione della grande opera da sempre contrastata dal M5S (Movimento 5 Stelle). Insorge subito la popolazione locale annunciando che l'opposizione sarà lunga e molto dura.

Tap: penali troppo alte, impossibile fermare i lavori

Periodo di grande tensione e duro lavoro per il governo giallo verde e in particolare per i parlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno dovuto studiare a fondo e in modo capillare tutte le carte riguardanti le autorizzazioni per la realizzazione della Tap (Trans Adriatic Pipeline), da sempre contestata e che ha portato loro un consistente numero di voti alle ultime elezioni.

Il presidente Conte ha dichiarato ufficialmente che la Tap si farà e il vice ministro Luigi Di Maio ha ribadito che, dopo aver letto ed analizzato le carte per tre mesi, non è possibile fermare i lavori in quanto ciò costerebbe all'Italia una penale da venti miliardi di euro che il Paese non può assolutamente permettersi. Ad opporsi a pugno duro tre parlamentari pentastellati, i due pugliesi Saverio De Bonis e Lello Ciampolillo insieme alla veneta Sara Cunia sostenendo che non ci sarebbe nessuna penale da pagare perché non esiste nessun contratto tra Stato e Tap. I tre parlamentari chiedono a Di Maio di ripensarci e di cambiare idea. Tutto ciò sarebbe molto negativo per il Movimento che mostrerebbe di non ascoltare i propri elettori.

Il Movimento No Tap chiede le dimissioni dei parlamentari pugliesi del M5S

Dopo la notizia sulla decisione del governo, il Movimento No Tap ha pubblicamente chiesto le dimissioni dei parlamentari pugliesi penta stellati eletti soprattutto grazie ad una loro campagna contro la realizzazione del gasdotto. Tra questi anche la ministra del Sud Barbara Lezzi che i politici locali hanno invitato a Melendugno, zona interessata ai lavori e dove passerà il tubo del gasdotto, per portare tutta la documentazione che attesti la penale da pagare.

Intanto popolazione locale e gli attivisti si stanno mobilitando e domani a San Foca ci sarà la prima manifestazione contro questa decisione presa dal premier Giuseppe Conte, che definiscono assurda, sottolineando che l'opposizione alla realizzazione della Tap sarà molto dura.