Il destino del Pd è quello di uno scioglimento inevitabile. E la sua data di scadenza la fissa Massimo Cacciari: dopo le elezioni Europee della prossima primavera (guarda il video qui sotto). Dunque, secondo il filosofo veneziano, il nuovo segretario Dem che uscirà dalle elezioni primarie (più probabile venga eletto nelle segrete stanze del Nazareno, visto che nessuno dei candidati dovrebbe raggiungere il necessario 50% dei voti) non farà nemmeno in tempo ad insediarsi che vedrà il partito sciogliersi come neve al sole sotto alle sue terga. Cacciari, intervistato a margine della presentazione del nuovo libro di Achille Occhetto, usa parole durissime anche nei confronti di Matteo Renzi, giudicato incapace di scegliersi un candidato alla segreteria che sia diverso da se stesso.
Cacciari: ‘Sciogliere il Pd? Soluzione saggia’
È il solito Massimo Cacciari, furioso con l’incompetenza della classe dirigente Pd, quello che si lascia intervistare da alcuni giornalisti ieri, giovedì 22 novembre, all’ingresso della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, in occasione della presentazione del libro dell’ex segretario del Pds, Achille Occhetto, dal titolo ‘La lunga eclissi: passato e presente del dramma della sinistra’. Presenziava all’evento anche Maurizio Martina, segretario uscente e appena ricandidatosi alla segreteria Pd (sono sette al momento i nomi in lizza). Proprio l’occasione giusta, dunque, per mollare un’altro fendente contro la incerta classe dirigente del Partito Democratico.
Alla domanda se sia opportuno sciogliere il Pd, l’ex sindaco di Venezia risponde diretto. “Sarebbe comunque a questo punto una soluzione saggia - afferma - onde evitare ulteriori strascichi. Ma siccome di saggio non è stato mai fatto nulla da 10 anni a questa parte, dubito che ciò avvenga”.
‘Evitare il disastro sarà impossibile’
I dubbi degli intervistatori sul fatto che la fine del Pd sia inevitabile, comunque, restano tutti. E allora Massimo Cacciari è costretto a ribadire che “sarà inevitabile penso perché, andando così alle Europee, evitare il disastro sarà impossibile. Quindi - prosegue nella sua disamina spietata - a quel punto ci sarà inevitabilmente quello ‘sciogliete le righe’ che sarebbe stato utile fare cinque o sei anni fa”.
Insomma, secondo Cacciari il destino del Nazareno è ormai segnato. Posto questo fatto, giudicato da lui incontrovertibile, il professore si diletta anche a tracciare un possibile futuro di quell’area politica. “Magari qualcuno terrà il nome ‘Democratico’, lo adatterà, altri lo cambieranno, che ne so - prova ad immaginare - ma comunque è molto probabile che, dopo le Europee, data la probabile sconfitta, si andrà a una risoluzione” di quello che viene bollato come un “partito mai nato”.
L’attacco diretto a Matteo Renzi
A conclusione della sua brevissima intervista (pochi minuti) Massimo Cacciari sposta il tiro delle sue critiche contro Matteo Renzi. “No, Renzi non ha nessun candidato”, sbotta, perché a suo giudizio l’ex segretario Dem potrebbe essere solo il “candidato di se stesso”. Insomma, conclude Cacciari la sua invettiva, Renzi sarebbe “fisiologicamente incapace di avere un candidato”.