danimarca: gli immigrati clandestini o che hanno commesso reati nel Paese scandinavo verranno trasferiti sull’isola di Lindholm, un piccolo spicchio di terra ferma disabitato, situato a pochi chilometri dalla costa danese. La decisione presa dal governo conservatore di Copenaghen guidato dal premier Lars Rasmussen è stata presa di comune accordo con il partito nazionalista di estrema destra Dansk Folkeparti (Partito popolare danese, DF) e ha suscitato le vibranti proteste dei partiti di sinistra e delle Ong impegnate nell’accoglienza degli immigrati.

Gli ospiti della ‘nuova Alcatraz’ dovrebbero restare lì fino a quando non verrà trovato un accordo con i rispettivi Paesi di origine per rimpatriarli. Secondo le dichiarazioni governative, poi, gli ‘ospiti’ dell’isola sarebbero costretti a soggiornarvi solo di notte, mentre di giorno potranno usufruire di un servizio di traghetti. Non proprio una prigione dunque, anche se il controllo della polizia sarà permanente.

Il governo danese approva la soluzione ‘Alcatraz’ per gli immigrati irregolari

Dunque, come riportano diverse fonti internazionali, tra cui il quotidiano britannico The Telegraph, gli immigrati privi di permesso di soggiorno che si trovano in Danimarca, o che hanno commesso reati nel Paese, verranno trasferiti nelle strutture presenti sull’isola di Lindholm, un’isoletta disabitata, con una superficie di soli sette ettari, situata a un paio di chilometri dalle coste danesi, nella provincia di Vordinborg.

La decisione, come detto, è frutto di un accordo tra il governo conservatore attualmente in carica a Copenaghen e il Partito popolare danese, considerato contrario all’immigrazione, ma indispensabile con i suoi voti alla tenuta dell’esecutivo. A questo proposito, un esponente di DF ha dichiarato che “finché non riusciremo a sbarazzarci di loro, criminali e clandestini immigrati dovranno essere obbligati a soggiornare la notte sull’isola di Lindholm”.

Le reazioni delle opposizioni: ‘Politica disumana’

Naturalmente non tutti i danesi sono d’accordo con l’iniziativa. Il primo a farsi sentire è stato Uffe Albaek, leader di Alternativet, un movimento ecologista. “Un governo guidato da me non obbligherebbe mai le persone a visitare un'isola deserta - ha protestato Albaek - questa Politica disumana invece sta creando una Danimarca completamente diversa da quella che amo”.

Il capo dei Liberali sociali, Morten Ostergaard, ha invece sminuito l’iniziativa del governo, dichiarando quella dell’isola di Lindholm come una scelta puramente “simbolica” che non servirà a risolvere il problema degli immigrati clandestini. Il Danish Refugee Council, infine, ha bollato la questione come una “macroscopica violazione dei diritti umani”.