Nei giorni scorsi l'azione del Consiglio dei Ministri che ha salvato la banca Carige aveva fatto molto discutere. Da un lato c'era il Pd che rinfacciava a Lega e Movimento Cinque Stelle come per le stesse scelte i precedenti governi erano stati accusati di essere assoggettati a presunti poteri forti che facevano capo agli istituti bancari. L'opposizione 'dem', tuttavia, ritiene la pratica di salvataggio delle banche a tutela dei risparmiatori un atto dovuto e ben fatto dal governo, ciò che non va giù è proprio l'atteggiamento avuto dagli attuali esponenti della maggioranza quando non stavano al governo.
A ribadire questa posizione c'è stata anche Maria Elena Boschi che, attraverso una diretta Facebook, ha parlato di questi aspetti, memore di come divenne il bersaglio numero uno delle critiche dopo quanto avvenuto a Banca Etruria.
Ad aprire il discorso è Marattin
La deputata del Pd partecipa ad una diretta che ha come protagonista anche il collega di partito Luigi Marattin. L'argomento sono le banche. "Un tema - ha detto Marattin- che noi non abbiamo timore di affrontare", dichiarazione che serve a respingere al mittente tutte quelle opinioni che affermano con forza il concetto che, sulla base di quanto sarebbe avvenuto, il Partito Democratico non avrebbe titolo a parlare del tema. "Ci permettiamo eccome" tuona il deputato.
Il ricordo va a quel punto agli attacchi subiti e indica come al suo fianco ci sia uno degli obiettivi preferiti delle feroci critiche da parte di Lega e Movimento Cinque Stelle, ossia Maria Elena Boschi. L'ex ministro sorride e afferma: "Mi sembra di ricordare qualcosa". "È stata fatta oggetto - evidenzia Marattin - di accuse e insulte irripetibili".
Maria Elena Boschi vuole vederci chiaro
"Io mi ricordo non uno qualunque ma Di Maio che attaccava Gentiloni per aver salvato Mps con i soldi pubblici" attacca la Boschi, mettendo in evidenza quella che sarebbe l'ipocrisia di chi, oggi, non ammette di aver fatto la stessa identica cosa nonostante le carte. "Il problema - prosegue - non è tentare di salvare Carige perché siamo d'accordo.
Il problema è l'ipocrisia vergognosa sua e di Salvini che cercano di spiegare agli italiani che cercano di spiegare agli italiani che stanno facendo una cosa diversa dalla nostra". "Dicono - prosegue - di non avere conflitto d'interessi con un'obiezione demagogica, ma questo è da dimostrare e dobbiamo capire bene se ci sono state telefonate tra la presidenza del Consiglio e la banca nelle ore decisive, che ruolo abbia avuto il presidente Conte e il suo collega di studio Alpa che era stato nel cda di Carige. Lo vedremo". "Ovviamente c'è già stato un accertamento dell'Antitrust che ha stabilito che nel mio caso non ci fu conflitto d'interessi nonostante il ricorso di Di Battista".