Matteo Salvini e Leoluca Orlando hanno acceso la miccia di un confronto istituzionale che in queste ore si sta allargando a macchia d'olio.
Dopo le dichiarazioni rese dal primo cittadino di Palermo, con cui annunciava di voler sottrarre gli uffici comunali all'applicazione delle norme contenute nel decreto legge sicurezza, le voci dei sindaci si sono allargate. A fianco di Orlando, contro Salvini, sono scesi in campo anche i sindaci di Firenze, Napoli e Parma.
Al centro dello scontro la contestata applicazione delle norme contenute nel decreto legge sicurezza convertito in legge alla Camera lo scorso 28 novembre 2018.
Salvini-Orlando: cosa sta succedendo?
I motivi di questa distanza vanno rintracciati nelle norme del decreto sicurezza che porta la firma del Ministro degli Interni. In particolare nelle misure previste nei confronti dei migranti.
Nello scontro fra Salvini, Orlando e gli altri sindaci, hanno assunto particolare rilievo le norme che prevedono di non concedere la residenza - e quindi l'iscrizione all'anagrafe - dei soggetti in possesso del solo permesso di soggiorno. Più in generale i primi cittadini di Palermo, Firenze, Napoli e Parma - quest'ultimo Comune guidato dall'ex Cinquestelle Pizzarotti - contestano al Governo l'applicazione di norme considerate contrarie alla corretta gestione dei migranti.
Salvini avverte i sindaci disobbedienti: 'Ne risponderanno civilmente e legalmente'
Lo scontro Salvini-Orlando, si sta consumando nelle ore in cui il capo del Viminale si recherà nel capoluogo siciliano per alcune iniziative connesse alla lotta alla criminalità organizzata. Circostanza questa, da cui lo stesso Matteo Salvini trae spunto per rintuzzare la polemica:
'Orlando vuoi disobbedire - ha ammonito il Ministro - disobbedisci.
Non manderò l'esercito' ha puntualizzato. 'Ma - ha proseguito poi Salvini riferendosi ai sindaci che disapplicheranno il provvedimento - questi ultimi ne risponderanno personalmente, civilmente e legalmente, perchè è una legge dello Stato che mette ordine e mette regole'.
'Sono curioso di capire - ha concluso provocatoriamente Salvini - se rinunceranno anche ai poteri straordinari previsti dal decreto che tanti sindaci hanno apprezzato'.
Lo scontro Salvini-Orlando apre un nuovo fronte politico per il Governo
Queste parole preannunciano un dibattito che proseguirà di certo nelle prossime settimane e che apre un altro fronte caldo nel confronto inter-istituzionale. Dopo quello aperto con il ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Pd sulle modalità di approvazione della Legge di Bilancio, lo scontro Salvini - Orlando pone le basi di una nuova querelle politica dalle possibili ricadute non trascurabili.