Non si placano le polemiche scoppiate ieri nell’aula di Montecitorio, con tanto di rissa sfiorata e lancio di documenti contro il banco della presidenza dove era assiso Roberto Fico. Il M5S accusa il deputato del Pd, Luigi Marattin, di aver aggredito non solo verbalmente, ma anche fisicamente, il collega pentastellato Andrea Zolezzi. Le prove sarebbero palesi, visto che c’è un video che dimostrerebbe chiaramente come Marattin abbia messo le mani sul volto di Zolezzi. Per questo sui canali web grillini è partita subito una campagna social con tanto di hashtag #Marattinchiediscusa.

Peccato per loro che il parlamentare Democratico abbia interpretato quanto accaduto alla Camera in maniera esattamente opposta. Lui non avrebbe aggredito proprio nessuno e quello del M5S sarebbe solo un “patetico tentativo di passare per aggrediti”.

La versione di Luigi Marattin: ‘Non ho fatto certamente un’aggressione’

Luigi Marattin racconta ai giornalisti la sua versione dei fatti a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo libro dell'ex segretario Pd Matteo Renzi. “È successo che era in corso uno scambio tra M5S e FI - questa la sua versione - Un deputato pentastellato (Giuseppe D’Ambrosio ndr) ha pensato bene di prendere la parola e coprirci di insulti. Ma su questo siamo abituati, non è neanche una gran novità.

E poi, alla fine dell’intervento, ha fatto il gesto delle manette rivolto a tutto il gruppo del Pd, e al collega Gennaro Migliore in particolare. Al che abbiamo cominciato a protestare, ma questo continuava a fare il gesto e a rivendicarlo. Io ricordo che 20 anni fa - prosegue il deputato Dem - quando qualcuno (il leghista Luca Leoni ndr) sventolò il cappio in parlamento, le istituzioni, il presidente dell’epoca Napolitano, sospese la seduta, espulse un deputato.

Stavolta il presidente Fico è apparso avallare quel gesto minimizzando l’accaduto e il Pd, dopo averlo annunciato, è uscito dall’aula. Mentre i deputati uscivano, il presidente Fico ci ha derisi dicendo ‘allora arrivederci’, gli altri deputati continuavano a insultarci e a filmare. Io personalmente mi sono avvicinato a un deputato dicendo che non si può filmare.

Lui per tutta risposta ha continuato a ricoprirmi di insulti. Io insomma non ho fatto certamente un’aggressione, come si vede benissimo, ed è anche un po’ patetico quel tentativo di passare per vittime, quando purtroppo l’episodio di violenza verbale, istituzionale è venuto dal M5S”.

‘Igiene istituzionale sta venendo meno ad opera del M5S’

“In questo caso - continua il racconto di Luigi Marattin della concitata giornata parlamentare - non c’entra l’eccessivo ricorso del M5S allo strumento del voto di fiducia. Io non credo faccia parte del perimetro istituzionale che un deputato si alzi e mimi le manette, che vuol dire ‘ti mando in galera’, rivolto ai colleghi, che confermi il gesto e che il presidente della Camera non faccia nulla.

Cioè qui stiamo oltrepassando il segno. Quello che è successo oggi è un episodio di violenza e poi è patetico il tentativo di passare per aggrediti. Certo, alcuni di noi hanno esagerato, sono volati dei fogli. Però non bisogna neanche mai confondere la reazione con l’azione. C’è un’igiene istituzionale che sta venendo meno ad opera del M5S che io ritengo veramente grave. Perché, ripeto, episodi sopra le righe in parlamento sono sempre accaduti. Ma quando accadevano il sistema reagiva e diceva ‘questo è fuori’. Poi dopo uno si scusa, le cose possono capitare. Qui la violenza verbale e istituzionale è legittimata, è questa la cosa che comincia a preoccuparmi veramente molto”.