Secondo fonti del nostro ministero dell’Interno, la Francia di Emmanuel Macron rompe l’accordo sulla redistribuzione dei 47 migranti sbarcati dalla Sea Watch e dichiara che, da oggi in poi, accoglierà solo i profughi che hanno un reale “bisogno di protezione” e non più i cosiddetti “migranti economici”. Dunque, la linea dura di Matteo Salvini sui porti chiusi comincia a fare breccia anche Oltralpe? Forse si, ma la cosa più probabile, invece, è che il governo transalpino si stia ‘vendicando’ dei continui attacchi provenienti da quello gialloverde italiano, come dimostra il ritiro dell’ambasciatore di Parigi da Roma, avvenuto solo ieri.
Fonti del Viminale: Macron rompe l’accordo sulla Sea Watch
La scelta del governo francese di accogliere da oggi in poi solo i profughi veramente bisognosi di aiuto, rompendo così l’accordo inter-europeo sulla Sea Watch, per il quale si era impegnato ad accogliere 8 dei 47 migranti che erano a bordo dell’imbarcazione Ong, suona come una vera e propria rappresaglia nei confronti dei ‘cugini’ italiani, accusati di mettere a rischio le relazioni diplomatiche solo allo scopo di farsi campagna elettorale. Secondo quanto riporta l’Ansa, è proprio il nostro ministero dell’Interno, guidato da Matteo Salvini, a rendere nota, attraverso fonti rimaste al momento riservate, l’intenzione della Francia di voler accogliere “solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici”.
Certo, Macron prova a darci un contentino, promettendo appoggio incondizionato al nostro Paese nella richiesta di facilitazione dei rimpatri dei clandestini verso alcuni Paesi africano come il Senegal.
‘Anche i francesi non vogliono i clandestini’
Una promessa ‘da marinaio’, quella del governo di Parigi, accolta con freddezza dal Viminale che ora si aspetta che i francesi dimostrino con i fatti la “buona volontà” decantata finora solo a parole, “collaborando per rimpatriare al più presto decine di senegalesi irregolari che si trovano in territorio italiano”.
Insomma, non senza una certa punta di sarcasmo, il ministero guidato da Matteo Salvini afferma di prendere atto che la Francia non vuole più “clandestini” sul suo territorio, neanche quelli della Sea Watch. Insomma, da una parte c’è la notizia, a suo modo storica, visto che non accadeva dal 1940, quando Benito Mussolini gli dichiarò guerra, del ritiro dell’ambasciatore francese da Roma. Una parziale rottura delle relazioni diplomatiche che, però, il governo italiano vorrebbe ricucire anche attraverso un “accordo con Parigi per favorire il rimpatrio dei senegalesi”.