Il governo presieduto da Giuseppe Conte ha due anime: quelle di Lega e Movimento Cinque Stelle. Un'anima sovranista ed un'anima che si batte per i capisaldi del proprio pensiero sociale come il reddito di cittadinanza. Concetti che hanno disciplinato la stesura dell'ormai arcinoto "contratto di governo" che tiene insieme due forze profondamente eterogenee, verso cui le opposizioni e anche molti critici non stanno lesinando critiche particolarmente feroci. C'è chi, però, sceglie di sottolineare come, quantomeno per una parte della strategia politica attuata, l'attuale esecutivo vada apprezzato.

A questa schiera appartiene il filosofo Diego Fusaro che, ospite di La 7 nel programma ''L'Aria che tira'', ha inteso spezzare una lancia nei confronti di Giuseppe Conte e della sua squadra lodando alcune scelte fatte che, di fatto, hanno tracciato una linea di discontinuità con il passato in tema di politica estera e attenzione verso le fasce di reddito più deboli.

Fusaro loda il minor europeismo

Diego Fusaro, parlando del governo, non nasconde come anche lui si trovi a rilevare delle contraddizioni e delle criticità. Allo stesso modo però non manca di mettere in evidenza quali siano i principi fondamentali per i quali l'operato dell'esecutivo attualmente in carica debba trovare il giusto apprezzamento.

Fusaro, in particolare, loda l'aver messo in primo piano la "sovranità nazionale", puntando su un minor europeismo, una minore globalizzazione. In secondo luogo evidenzia quanto fatto a "difesa delle classi più deboli".

Il reddito di cittadinanza è per i deboli

Secondo Fusaro il reddito di cittadinanza, per quanto criticabile, rappresenta una misura che si traduce in un passo che rovescia la tendenza, consolidata negli anni scorsi, che era quella di aiutare con i soldi pubblici banche e grandi investitori.

Incalzato dalla conduttrice Myrta Merlino rispetto al fatto che un paese che non cresce, come l'Italia attuale, rischia di mettere a disposizione dei più deboli minori risorse considerato che, indipendentemente dalla fetta, la torta rischia di essere sempre più piccola.

"Io credo - sottolinea Fusaro - che prima non è che ci fosse l'El Dorado.

Siamo in una situazione complessa per l'Italia, questa situazione non si cambia genuflettendosi di fronte all'Unione Europea". Il filosofo poi pone l'accento sull'opportunità rappresentata dai trattati economici con la Cina che potrebbero rappresentare un'importante occasione di crescita.

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