Secondo Nicola Zingaretti l’unica “cosa identitaria” che tiene unita la Lega di Matteo Salvini è “l’odio, la rabbia” e la continua ricerca di un “capro espiatorio”, soprattutto se straniero, per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri problemi che affliggono l’Italia. Il nuovo segretario del Pd ha lanciato il suo durissimo atto d’accusa contro il partito del ministro dell’Interno da quel di Firenze, durante un incontro con il sindaco renziano Dario Nardella. La risposta del Capitano leghista naturalmente non è tardata ad arrivare.
Salvini prima ha risposto da Roma, dove stava assistendo ad una gara automobilistica nel quartiere Eur, poi con le tenere immagini di lui con la figlia a cavalcioni sulle spalle e, infine, con un post su Facebook in cui sottolinea il disprezzo con cui i suoi avversari del Pd vengono accolti ovunque e preconizza la prossima cacciata dei Dem, travolti dagli scandali, anche dalla regione Umbria.
L’attacco di Nicola Zingaretti al leader della Lega: ‘Date agli italiani il lavoro e non le pistole’
Il Pd è in difficoltà a causa dell’inchiesta sulla Sanità in Umbria che ha coinvolto i vertici del partito nella regione. E allora i suoi dirigenti cercano in tutti i modi di spostare l’attenzione mediatica da Perugia e dintorni rilasciando dichiarazioni ad effetto contro gli avversari politici.
È stato anche il caso del segretario Nicola Zingaretti il quale, ospite sabato scorso a Firenze del primo cittadino Dario Nardella, ha negato decisamente il fatto che il leader della Lega “stia proponendo all’Italia un modello di sviluppo”. A suo modo di vedere, infatti, “l’unica cosa identitaria” che tiene insieme i leghisti sarebbe, come già accennato, “l’odio, la rabbia e la ricerca di un capro espiatorio”.
Atteggiamento che Zingaretti considera “stupido”, oltre che eticamente “inaccettabile”. Insomma, il sentimento dell’odio profuso a piene mani dai salviniani non crea certo posti di lavoro, che dovrebbero essere dati agli italiani al posto delle “pistole” (chiaro il riferimento alla legge sulla legittima difesa da poco approvata in parlamento).
La risposta di Salvini: ‘Presto il Pd verrà cacciato anche dall’Umbria’
Un attacco ad alzo zero contro la natura stessa della Lega che, come era logico aspettarsi, ha scatenato immediatamente la furente reazione mediatica di Matteo Salvini. Il Capitano leghista ha prima ironizzato da Roma sul fatto che, se fosse come dice Zingaretti, “gli italiani sono tutti matti” visto che la Lega è il “primo partito italiano”. La sua controffensiva è poi proseguita sui social.
Prima il video dell’intervista concessa ai giornalisti mentre tiene sulle spalle la figlia e commenta “ma quanto rosicano a sinistra?”. Poi, questa mattina, un altro breve ma bellicoso post su Facebook in cui ricorda ai rivali del Pd di aver vinto “sette elezioni Regionali su sette”, che “i tre governatori più amati d’Italia” sono della Lega e che il suo partito risulta “primo in tutti i sondaggi”.
Fatti che, messi insieme, dimostrano ampiamente che l’odio sbandierato da Zingaretti non c’entri nulla con la Lega. Il Pd, poi, conclude Salvini, è “disprezzato ovunque” e “presto verrà cacciato anche dall’Umbria”.