Andrea Camilleri continua a far discutere anche dopo la sua morte. Tra gli innumerevoli messaggi di cordoglio, più o meno pelosi e interessati, arrivati in ricordo del ‘papà’ del commissario Montalbano, quello che ha fatto più rumore mediatico è sicuramente quello postato su Twitter da Matteo Salvini. Il leader della Lega, utilizzando pochissime parole, ha semplicemente dato il suo addio allo scrittore siciliano. Ma, naturalmente, a nessuno è sfuggito il fatto che i due personaggi non si amassero di certo e che, anzi, a più riprese, proprio Camilleri avesse attaccato duramente Salvini, paragonandolo a un “federale fascista”.

Le risposte del capitano leghista erano state sempre abbastanza ‘soft’ rispetto ai suoi canoni linguistici, ma il disprezzo tra i due era comunque palese. Ecco perché roberto saviano, una volta letto il cinguettio del Ministro dell’Interno, non ha retto, accusandolo, in pratica, di volersi fare solo pubblicità sui social network.

Il cinguettio di Matteo Salvini per Andrea Camilleri e le reazioni social

“Addio ad Andrea Camilleri, papà di Montalbano e narratore instancabile della sua Sicilia”. Con questa breve frase postata sul suo profilo Twitter, Matteo Salvini ha deciso di offrire l’onore delle armi al suo avversario politico appena deceduto all’età di 93 anni. Parole che, però, hanno suscitato reazioni contrastanti sul web.

Da una parte si sono schierati i più sfegatati fan salviniani i quali, con un cinismo ineguagliabile, non si sognano affatto di perdonare Camilleri, nemmeno dopo morto. Troppo gravi, secondo loro, gli attacchi portati dallo scrittore siciliano al loro capitano per poterci passare sopra. Dall’altra parte, invece, ci sono tutte quelle persone che imputano a Salvini il fatto di non avere avuto rispetto per il suo ‘nemico’ nemmeno in questa tragica occasione, invitandolo a vergognarsi e a stare zitto.

Roberto Saviano intervistato da In Onda

Di questa stessa opinione si dimostra anche il collega di Camilleri, Roberto Saviano. Lo scrittore napoletano, intervistato da una giornalista di In Onda, il programma di La7 condotto dal duo Telese-Parenzo, ha ribadito tutto il suo disprezzo per Matteo Salvini. “Roberto, oggi una grande perdita per l’Italia, Andrea Camilleri.

Uno scrittore, uno sceneggiatore, anche un narratore di vita quotidiana. Qual è il tuo ricordo e che cosa perde l’Italia?”, gli domanda l’inviata di In Onda. “Perde un intellettuale e uno scrittore in grado di prendere sempre posizione - questa l’accorata risposta dell’autore di Gomorra - Del Camilleri scrittore stanno parlando tutti, ovviamente, e tutti lo conoscono. A me piace poter parlare del Camilleri intellettuale che non stava mai comodo nella neutralità che pure poteva, per età e per celebrità, conservare. La neutralità tipica dell’artista - prosegue Saviano - che dice ‘parlo con i libri, parlano i miei versi, parla la mia arte’, come spesso musicisti e artisti dichiarano per trincerarsi.

Invece Andrea Camilleri prendeva sempre parte al dibattito pubblico, spesso con coraggio, ed è questa la cosa che mi mancherà di più di lui”. L’intervistatrice sposta poi il tiro su Salvini. “Senti, tu hai parlato appunto di neutralità, ma oggi c’è stata anche una grande polemica. Salvini lo ha salutato, ma lo ha salutato duramente dicendo ‘io ricorderò i suoi paesaggi e Montalbano’. Su questo cosa vuoi commentare?”, lo incalza. Ma la risposta è tranchant: “È tutta scena, propaganda, voglia di traffico. Nulla mischiato col niente sono questi tweet”.