Che il caso Sea Watch avesse scatenato sui social network i più bassi istinti dei cosiddetti ‘leoni da tastiera’, soprattutto contro la capitana Carola Rackete, non era certo un mistero. In questi ultimi giorni, insulti e minacce di ogni tipo hanno avuto come bersaglio preferito proprio la Rackete, non risparmiata nemmeno da minacce di morte o violenza fisica. Una situazione talmente esplosiva da spingere il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio del M5S, Vincenzo Spadafora, a parlare di “deriva sessista” amplificata dal comportamento del Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

I politici di sinistra, poi, sono in fibrillazione permanente. Che, però, la violenza verbale più becera dovesse provenire da una pagina Facebook (non ufficiale) delle forze dell’ordine, in particolare della Guardia di Finanza, nessuno se lo aspettava. E, invece, è proprio quello che è successo con la pagina del gruppo chiuso Il Finanziere i cui circa 16mila membri sono quasi tutti finanzieri o ex. Tra le minacce peggiori, scovate dalla testata online The Vision, sono innumerevoli quelle in cui ci si rammarica per non aver sparato alla capitana e ai parlamentari del Pd saliti a bordo della Sea Watch. I vertici della gdf annunciano di aver presentato in procura un’informativa sul caso.

Il gruppo Facebook Il Finanziere ‘riservato solo agli appartenenti alla GdF’

Come appena anticipato, è stata la testata online The Vision a riuscire ad accedere al gruppo chiuso di Facebook denominato Il Finanziere. Nella presentazione della pagina, visibile a tutti, si legge chiaramente che “l’ingresso nel gruppo è riservato esclusivamente agli appartenenti della GdF in servizio o in congedo e ai loro familiari”.

Un gruppo dagli accessi controllati, dunque, frequentato quasi esclusivamente da finanzieri. Ed è proprio questo particolare ad incuriosire e, allo stesso tempo, preoccupare. Andando a scorrere i post resi pubblici, infatti, si nota subito che negli ultimi giorni l’attenzione degli utenti del gruppo è stata attirata quasi esclusivamente dal caso Sea Watch e dalla figura di Carola Rackete.

Le minacce a Carola Rackete

“I colleghi avrebbero dovuto sparare”, scrive un utente il cui nome è stato cancellato dalla redazione di The Vision, facendo riferimento al momento in cui la Sea Watch 3 ha forzato il blocco delle forze dell’ordine italiane rischiando di speronare una motovedetta proprio della GdF. “La prossima volta che succede, invito i colleghi a sparare senza guardare in faccia a nessuno”, aggiunge un altro. “Sparatela questa bastarda, insieme a quelli del Pd”, conferma la volontà di sparare a Carola Rackete un altro utente, aggiungendo però tra i bersagli i parlamentari del Pd saliti a bordo della nave della Ong tedesca (Graziano Delrio, Matteo Orfini e Davide Faraone). “La colpa la do ai militari della Finanza, dovevano aprire il fuoco e farla fuori questa nazista, compresi i suoi amici del Pd”, specifica meglio il concetto un altro hater di Carola.

E ancora, richieste di galera, ma anche di impiccagione, Oppure l’idea di appendere la capitana tedesca “al pennone più alto”. Insomma, come si può facilmente comprendere, una teoria quasi infinita di odio e risentimento che, forse, i nostri politici dovrebbero tenere bene in conto.