Richard Gere che sale a bordo della nave Ong spagnola Open Arms, consegna dei viveri all'equipaggio, assiste i migranti e rilascia dichiarazioni non tenere nei confronti dell'Italia riguardo agli ultimi sviluppi relativi alla Politica sull'immigrazione. E' questo il riassunto di ciò che è accaduto negli ultimi giorni, destando non poche polemiche, a partire dalle risposte piccate del Ministro dell'Interno Matteo Salvini che lo ha invitato ad ospitare quanti più disperati possibili all'interno delle sue ville. Ad esprimersi sulla vicenda, però, c'è stato anche il filosofo Diego Fusaro che, attraverso il suo profilo Twitter, ha provato a spiegare ai suoi followers cosa ci sarebbe dietro l'azione dell'attore hollywodiano.

Diego Fusaro pensa ad una trovata pubblicitaria

È innegabile che il gesto di Richard Gere e le dichiarazioni rilasciate nei confronti dell'Italia abbiano offerto al popolare attore grande attenzione mediatica. In questi casi non manca chi ritiene che certe azioni possano essere animate da un certo interesse a restare sulla cresta dell'onda. Diego Fusaro, in tal senso, ha pubblicato un tweet che tende ad inquadrare il comportamento dell'artista come un qualcosa animato da un secondo fine. La spiegazione del suo punto di vista, tra l'altro, mira a complimentarsi con la scelta di Richard Gere. "La trovata pubblicitaria - evidenzia il filosofo - è geniale". Nelle prime tre parole vengono già spazzati via concetti come la solidarietà e, senza mezzi termini, si parla di pubblicità.

Ma è, tuttavia, nelle righe successive che arriva l'affondo verso l'attore.

'Le differenze tra Gere e i migranti'

Il tweet di Fusaro è corredato da un ritaglio di giornale in cui Richard Gere etichetta i migranti come suoi fratelli. Sembra una definizione fuori posto secondo Fusaro che mette a confronto il status sociale ed economico dell'attore con quello dei destinatari della sua mano d'aiuto.

Fusaro, infatti, sottolinea che, una volta spente le luci, le due componenti prenderanno direzioni diverse. "Ognuno - tuona - per la propria strada". E senza mezzi termini indica quali saranno le strade intraprese: "Gere tra i copiosi dollari di Hollywood e i migranti nell'inferno del caporalato garantito dai porti aperti e dai nuovi traffici di vite umane".

Un attacco, perciò, non certo tenero da parte di Fusaro, ma che forse incarna il pensiero di molti che non hanno visto di buon grado l'azione messa in campo da Richard Gere.