Nelle ultime ore stanno emergendo delle novità sul 'Russiagate' italiano, lo scandalo relativo ai presunti fondi russi che sarebbero stati destinati alla Lega Nord. Stando a quanto riportato da un articolo pubblicato sul Giornale, a sua volta basato su una 'rivelazione' fatta al quotidiano 'La Verità', si sarebbe appurato che a consegnare l'audio del Metropol all'Espresso sarebbe stato il consulente bancario Francesco Vannucci.

Lo stesso Vannucci, in passato militante del centrosinistra, è diventato noto nelle scorse settimane per essere stato identificato come uno dei tre uomini italiani protagonisti della discussione con tre personalità russe avvenuta nel famoso hotel moscovita.

Il litigio tra Meranda e Vannucci

Gli altri due italiani presenti all'incontro erano l'avvocato Gianluca Meranda e l'ex portavoce di Matteo Salvini e presidente dell'associazione Lombardia-Russia, Gianluca Savoini. Proprio tra Meranda e Vannucci, riporta il già citato articolo del Giornale, sarebbero scoppiati dei litigi probabilmente relativi ad una questione di soldi. In seguito, Vannucci avrebbe consegnato il file Mp3 dell'audio alla testata di proprietà del gruppo editoriale GEDI.

Il passato del consulente bancario, tra militanza nel centrosinistra e Mps

Nelle precedenti settimane il nome del consulente aveva fatto discutere, specialmente per il suo passato nel mondo della Politica. Difatti, il consulente finanziario è stato attivo nelle fila del centrosinistra per diversi anni e ha militato anche nel sindacato bancario della Cisl e della Cgil.

Oltre a ciò, l'uomo è stato anche un esponente della 'Margherita' ed era diventato il vicecoordinatore della sezione per la provincia di Livorno dello stesso partito.

In seguito a dei litigi con i vertici locali della 'Margherita', nel 2006 aveva lasciato tale partito per poi aderire, alcuni anni dopo, al nascente Partito Democratico.

Oltre alla militanza politica di Vannucci, c'è da segnalare anche la sua attività nel mondo della finanza nazionale. Entrando nei dettagli, l'uomo ha mosso i suoi primi passi lavorando per il Monte dei Paschi di Siena.

Stando ai suoi ex colleghi del partito, egli avrebbe iniziato la sua carriera professionale come un semplice dipendente della banca per poi approdare, come già ricordato, al mondo del sindacato dei bancari.

Proprio tali dettagli del passato del consulente hanno dato adito ad alcune tesi più o meno 'dietrologiche', secondo cui la tempistica del 'Russiagate tricolore' sarebbe alquanto sospetta e dietro lo scandalo potrebbe esserci anche la 'manina' di un certo establishment tuttora dominante in Italia.