Rimane alta la tensione all'interno della maggioranza e in modo particolare tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, i quali nel corso di questa mattina hanno avuto un faccia a faccia a Palazzo Chigi, dopo il dibattito di questo weekend. Secondo quanto si evince dalle dichiarazioni di alcune agenzie di stampa, il meeting con il ministro degli Esteri rientra in una precisa strategia del premier, in vista di una serie di incontri bilaterali con i partiti componenti la maggioranza, precedente il Consiglio dei ministri previsto per le 19 di questa sera.

Per il Partito Democratico, i convocati sono Dario Franceschini e Antonio Misiani; Teresa Bellanova e Luigi Marattin per Italia Viva e, infine, il ministro della Salute Roberto Speranza, di ritorno dal G20 in Giappone.

Spadafora: 'Abbiamo dato vita a questo governo per mantenere le promesse fatte agli italiani'

Vicino a Luigi Di Maio, ma al contempo forte sostenitore dell'attuale governo gialloverde, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora elogia la capacità di mediazione del Premier che "Ha colpito gli italiani ed è fondamentale che non rinunci a questo approccio, per la sua figura e per la tenuta del governo". Intervistato dal Corriere della Sera, Spadafora non nasconde che "Abbiamo dato vita a questo nuovo governo solo per mantenere le promesse che avevamo fatto agli italiani, non per altro".

I tre punti che agitano oltremodo la maggioranza, dei quali Di Maio non esita a ribadirne l'imprescindibilità sono la revoca del cambio del regime forfettario per le partite Iva al 15%, l'obbligo del Pos dopo aver drasticamente abbassato o addirittura azzerato le commissioni bancarie e il carcere per i grandi evasori. Quest'ultimo punto potrebbe considerarsi già superato, in quanto il pacchetto di norme già "bello e pronto" sarà portato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Provenzano: 'Necessario un chiarimento'

Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano (Partito Democratico), intervistato a Radio Capital, ritiene che "Nel vertice di maggioranza ci dovrà essere un chiarimento". Quanto al Consiglio dei ministri, il democratico ribadisce la necessità di "Deliberare in via definitiva la Manovra, cosa che abbiamo già fatto, ma ci sono alcuni dettagli tecnici da definire".

Tuttavia il ministro ci tiene a precisare che nessuno debba polemizzare e mettere in dubbio il lavoro che è stato, gli accordi che sono stati presi e sottoscritti nell'atto di nascita del governo giallorosso.

L'ex renziano Andrea Marcucci esorta ad una maggiore responsabilità da parte di tutti, al fine di evitare un lento e progressivo logoramento dell'esecutivo, per contraddistinguersi dal precedente governo Di Maio-Salvini. Quanto alla manovra, Marcucci spiega che "Serve concordia, non pugni da sbattere sul tavolo".

L'attacco di Matteo Salvini

Intanto il leader del Carroccio Matteo Salvini prosegue con i suoi attacchi al governo giallorosso e giungendo poi a tirare in ballo il Presidente della Repubblica.

"Chissà quanto a lungo durerà il silenzio del presidente Sergio Mattarella", afferma il segretario leghista, per poi aggiungere che il popolo italiano fa da spettatore a scene volgari e squallide. "Renzi attacca Conte - ironizza - Conte attacca Di Maio, Zingaretti attacca tutti, la Raggi s'attacca ai bidoni dell'immondizia, non è normale scherzare sulle tasse".

Poi l'annuncio finale, ovvero l'intento di occupare anche il Quirinale. "Come Lega - dice in conclusione Salvini - ci stiamo preparando a una contro manovra che non preveda tutte le tasse che stanno prevedendo".