Che la convivenza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle potesse essere problematica era un'eventualità tutt'altro che rara. Il fatto che due partiti che da anni se ne dicevano di tutti i colori potessero convivere nello stesso esecutivo suscitava in molti parecchie perplessità. Ma l'idea di dare vita ad un Governo di responsabilità per il Paese ha fatto comunque raggiungere un accordo alle due forze politiche. Un'alleanza che però è stata bocciata da responsi tutt'altro che positivi, come quelli delle elezioni umbre, dove Pd e M5S hanno corso insieme con risultati deludenti.

Da tempo, inoltre, si nota che le due fazioni parlano una lingua diversa su certe tematiche. Una divergenza di vedute che non è sfuggita agli avversari politici. In merito è intervenuto a gamba tesa il leghista Giancarlo Giorgetti. In un'intervista rilasciata a Repubblica l'esponente del Carroccio ha sottolineato che al posto dei dem coglierebbe la palla al balzo per lasciare la maggioranza.

Giorgetti torna a parlare della crisi agostana

In questi giorni si parla molto del destino dell'ex ILVA. Il probabile addio di ArcelorMittal allo stabilimento di Taranto potrebbe aprire scenari difficili per l'esecutivo, aggiungendo ulteriori crisi da gestire in una fase delicata, già caratterizzata da diverse emergenze.

Il compito dell'esecutivo è reso gravoso dall'innegabile eterogeneità delle forze che compongono la maggioranza, a cui recentemente si è aggiunto un terzo soggetto politico, ossia Italia Viva di Renzi. È noto che l'abolizione dello scudo penale per ArcelorMittal rappresenti una volontà del Movimento Cinque Stelle, seppur ai tempi avallata e votata anche dalla Lega.

Secondo quanto ha dichiarato Giorgetti ci sarebbero proprio le posizioni irremovibili del M5s sull'ex ILVA alla base dell'apertura della crisi agostana voluta dalla Lega. A ciò si aggiungono i no alla TAV e agli inceneritori. In particolare l'ex sottosegretario ricorda come non ci fosse modo di portare in Senato un provvedimento serio sull'ILVA, poiché cinque o sei di loro sarebbero stati pronti a non votare la fiducia.

Oggi, invece, a suo avviso si assiste alla presa in giro di una multinazionale verso il Governo.

Giorgetti consiglia al Pd di lasciare il governo

Al momento l'esperienza di governo del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle pare proseguire senza troppi scossoni. Giorgetti, tuttavia, sulla base di quello che è il suo giudizio negativo sul M5S, ha consigliato al PD di lasciare l'esecutivo. Un consiglio che, però, forse non farebbe l'interesse della Lega. A suo dire infatti un'eventuale prosecuzione del'attuale esecutivo finirebbe per azzerare chi lo regge. "Se fossi al posto di quelli del PD - ha dichiarato Giorgetti - scapperei a gambe levate, me ne andrei all'opposizione. Per carità, possono anche andare avanti, ma ancora un po' e saranno azzerati: conviene a loro, più che a noi, interrompere prima di fare altri danni".