Continua a far discutere il duello a distanza che si sta vedendo tra il presidente Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Il leghista si è detto pronto a presentare un esposto in Procura affinché si valuti il comportamento del Presidente del Consiglio in relazione alla trattativa sul Mes. Il capo del governo, invece, ha manifestato l'intenzione querelare Salvini per diffamazione, invitandolo a rinunciare all'immunità da parlamentare che avrebbe. Nel corso della trasmissione di La 7 Omnibus il giornalista Piero Sansonetti è stato protagonista di un duro intervento che ha avuto come oggetto proprio Conte.

In particolare ha ammesso che si sarebbe aspettato che un avvocato conoscesse il fatto che dal 1993 la norma sull'immunità parlamentare non esiste più. La critica è parsa piuttosto dura e il giornalista è sembrato mostrare un certo imbarazzo rispetto all'opinione che a Bruxelles si rischia di avere dell'Italia.

Conte pensa a querelare Salvini

L'oggetto del contendere tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte è la riforma del Mes. Il leader della Lega si è detto pronto a fare un esposto in procura affinché si valuti a livello legale il comportamento del presidente. Al Presidente del Consiglio, invece, sembra non essere andata giù l'accusa di presunto alto tradimento. Ha dichiarato che lunedì si presenterà in Parlamento mettendo a tacere tutte quelle che sarebbero le mezze verità che alcuni stanno diffondendo.

A ciò ha aggiunto la volontà di querelare per diffamazione Salvini. Rivolgendosi proprio al leader della Lega, lo ha invitato a rinunciare a quella che sarebbe l'immunità parlamentare, contrariamente a quanto fatto per il caso Diciotti.

A Sansonetti viene da piangere

Piero Sansonetti, ospite di Omnibus, ha usato toni piuttosto duri nei confronti del capo del governo.

"Dal 1993 - ha evidenziato - l'immunità parlamentare non esiste più". Relativamente al caso Diciotti è stato chiaro su Salvini: "Lui ha avuto l'immunità, in quanto reato ministeriale e non parlamentare. Non hanno nessuna immunità, non può un sostituto entrare in Parlamento e prenderne cinque". Duro è stato il commento su Conte: "Come fa un avvocato a sfidare Salvini a rinunciare qualcosa che non ha?".

È noto che il presidente svolga la professione di avvocato e sia un professore universitario, ma l'invito del giornalista è chiaro: "Studi la sera, ripassi un attimo".

L'uscita di Conte, per Sansonetti, non è che un altro elemento che, almeno nel suo pensiero, aggrava la posizione dell'esecutivo. "Un governo - ha sottolineato - che non sa cosa hanno fatto. I due che hanno fatto l'accordo dicono che schifo quest'accordo. Pensa a Bruxelles che devono pensare di noi, viene da piangere".